Il dato delle elezioni europee, per quanto riguarda il Partito Democratico, è un dato che, al netto di alcune situazioni dove il partito ha perso il radicamento sul territorio, è in crescita.
Segue quindi, sul territorio castellano soprattutto, il trend nazionale. La stessa cosa dicasi per il litorale romano.
Da Anzio a Nettuno a Pomezia il Pd cresce di due punti percentuali, nonostante il PD, soprattutto ad Anzio e Nettuno dove il pd sconta un ritardo organizzativo.
Un ritardo organizzativo, soprattutto ad Anzio, sul quale intervengono Lina Giannino consigliere uscente del Pd di Anzio e Maria Cupelli militante di lungo corso del PD anziate e componente della assemblea regionale del PD.
“Abbiamo notato che c’è uno spostamento dei servizi dal litorale verso i Castelli, iniziato con la giunta Zingaretti e che continua con la giunta Rocca – dice Lina Giannino. L’ospedale di Anzio ha anche perso il punto nascite e non certo perché i bambini non nascano più. Vanno ripensati i servizi sul litorale anche se mi rendo conto che la situazione attuale di un comune sciolto per mafie, con la presenza del Commissario Prefettizio da due anni non aiuta e non facilità questa riflessione sui servizi”
la disamina di Lina Giannino è comunque incentrata anche su problematiche puntuali che riguardano i cittadini di Anzio “C’è il grande tema del porto sul quale bisogna ripensare i servizi, c’è il problema della Falesia delle grotte di Nerone fino a Lido dei Pini. Una falesia che sta cedendo con gravi rischi anche per coloro che vi abitano, ma né i comune, né la regione hanno fatto nulla al riguardo. Ho come la sensazione e come anche anche i cittadini, che il litorale sia stato abbandonato a se stesso e non credo che questo sia giusto” aggiunta Lina Giannino.
“E’ paradossale che dove la sinistra non riesce ad imporsi è come se si derogasse al centro destra che governa, il quale prendendo i voti pensa che può continuare a fare altro perché tanto comunque incassa. Basta vedere il dato elettorale di Anzio per esempio. E’ anche vero che qui siamo cresciuti sull’onda del trend nazionale – aggiunge Giannino – questo però ci deve far riflettere. Ovvero c’è la necessità di ritornare a parlare tra le persone, dei temi veri, dei problemi, di come si possa rilanciare una città dopo due anni di commissariamento e nel quale noi non siamo riusciti ancora ad incidere verso un cambiamento delle abitudini e delle consuetudini.”
“Esiste uno zoccolo duro di cittadini che guardano al PD e sul quale si può e si deve investire, bisogna uscire un pò dalla logica della resilienza elettorale, bisogna riprendere il dialogo con le persone con un partito che torna tra le persone”
Dello stesso tenore la disamina di Maria Cupelli, da sempre impegnata in politica a sinistra e componente della assemblea regionale del PD.
“Ad Anzio, nonostante il PD abbia preso due punti percentuali in più rispetto alle precedenti europee, scontiamo l’assenza di un segretario e di un partito organizzato, che manca da oltre 1 anno. Abbiamo chiesto di fare un congresso, di avere magari un commissario straordinario nazionale per dare un segnale che il PD esiste ad Anzio. La situazione non è bella. – dice Maria Cupelli – tutte queste richieste non hanno portato a nulla, se non a qualche intervento sporadico, ma non c’è una linea, una continuità e come se fossimo sospesi”
Un j’accuse che però è anche un appello al PD regionale e provinciale per aprire una discussione. “La situazione pesa e i cittadini ci chiedono dove siete? Bisogna non disperdere il rapporto col territorio, il Pd si dovrebbe organizzare. Dopo due anni di commissariamento prefettizio – prosegue la Cupelli – la città sconto i ritardi tipici di un commissariamento, nel quale tutto gira al minimo sindacale, al punto tale che paradossalmente i cittadini si domandano che forse era meglio prima quando c’erano coloro che hanno portato il Comune allo scioglimento”
“Con il comune sciolto la destra comunque al 40%, il PD doveva e credo che debba ancora essere un punto di riferimento per la città, doveva e deve essere il primo riferimento e il primo interlocutore con la gente e il territorio, che sconta la malagestione, ma il territorio è fatto anche di tante persone e tante attività gestite in maniera onesta. Le forze di sinistra – aggiunge ancora Maria Cupelli – dovrebbero lavorare anche per recuperare l’astensionismo.”
Un problema solo organizzativo o c’è dell’altro? Secondo Maria Cupelli una riflessione profonda è necessaria “Capisco le difficoltà del segretario provinciale (Rocco Mauliani ndr) ma qui è venuto una sola volta, così come ritengo, dopo ormai cinquant’anni di militanza, che sia non più rimandabile la riorganizzazione del partito su territorio. Lo si deve alla città e a quei cittadini che nonostante tutto continuano a votare PD credendo in una alternativa possibile”