La villa di Nerone sarà gestita dal Parco dei Castelli? Ad Anzio è rivolta.
E’ cominciata la raccolta di firme da parte del comitato cittadino capitanato da Patrizio Colantuono, attuale direttore del museo dello sbarco di Anzio, per scongiurare che la villa di Nerone, invece di essere gestita dal comune o dai musei comunali, venga data in gestione al Parco dei Castelli Romani.
Un vero e proprio scippo, secondo i cittadini neroniani, perpetrato dalla regione, nel silenzio assordante dei commissari prefettizi.
Cosi il direttore del museo dello sbarco, Colantuono ha deciso di avviare una raccolta di firme, chiamando a raccolta i cittadini in un comitato che sta già facendo sentire la sua voce.
Dopo il Comitato cittadino per la riapertura del punto nascite agli Ospedali Riuniti, ecco adesso spuntare un nuovo comitato che vuole scongiurare che un bene storico e architettonico come la villa di Nerone passi di mano nella sua gestione.
Addirittura la Regione starebbe pensando di affidare la gestione di questo patrimonio all’Ente Parco dei Castelli Romani, che potrebbe significare, soprattutto per i cittadini di Anzio come cadere dalla padella nella brace.
Infatti il Parco dei Castelli Romani attualmente è commissariato, ma soprattutto in questi ultimi anni non sta per niente brillando in termini di azioni e progetti di valorizzazione dei 16 mila ettari nei quali ci sono ritrovamenti archeologici, beni culturali, patrimonio ambientale.
Tutto è lasciato al caso, manca una idea e una programmazione, ma solo soldi spesi in feste e festicciole che di fatto non servono a nulla e non hanno nessuna ricaduta.
Per contro invece sono diverse le associazioni e i cittadini che lamentano una gestione senza idee di questo Parco, e senza programmazione. Ed adesso ci sarebbe anche il rischio che vada ad occuparsi anche della villa di Nerone?
Ma cosa c’entra il Parco dei Castelli Romani con il litorale laziale? Praticamente nulla. Ed è quanto sostiene il comitato dei cittadini che ha avviato già la raccolta di firme in piazza Pia tutti i pomeriggi e che durerà fino a mercoledì 14 agosto per poi spostarsi di fronte agli stabilimenti balneari.
La villa di Nerone ha avuto poca attenzione sia dalla sovrintendenza, soprattutto dal Comune che in questi anni ha pensato a progetti faraonici sul porto che sono letteralmente naufragati in un fallimento gestito dal tribunale di Velletri, con il consiglio comunale sciolto per infiltrazioni mafiose.
Basterebbe un progetto di gestione e di rilancio con la partecipazione delle associazioni del territorio, il sostegno anche dei commissari prefettizi, che è vero che devono gestire l’ordinario, ma che comunque possono farsi promotori di progetti di valorizzazione del patrimonio comunale.
Le firme raccolte, che saranno sicuramente migliaia, come quelle del punto nascita, verranno consegnate in Regione a settembre.