Dopo la presa di posizione di alcuni agricoltori sui problemi legati ai rimborsi della moria del kiwi, arrivano le prime prese di posizione da parte delle associazioni di categoria.
Prima tra tutte l’ASPAL del presidente Stefano Giammatteo, che è intervenuto sulla vicenda.
“Siamo estremamente preoccupati, per le insufficienti risorse che sono state messe a disposizione dal Governo Italiano, per far fronte al fenomeno della moria sul kiwi, che ha causato ingenti danni soprattutto nella regione Lazio, sia in termini di ettari, che abbiamo perso nella nostra regione( circa quattromila ettari); che soprattutto in termini economici, con un danno economico stimato, da oltre duecento milioni di euro solo nella nostra regione Lazio, con perdite anche di posti di lavoro consistenti “, afferma Stefano Giammatteo
“Dalla conferenza e dall’ incontro dei sindaci, avvenuto lo scorso anno a Cisterna di Latina presso l’ aula consiliare, dove venne condiviso un documento congiunto, fra molte amministrazioni comunali del nostro territorio, insieme alle varie rappresentanze agricole, ivi compreso la nostra associazione Aspal Lazio – continua il presidente Stefano Giammatteo – le premesse sembravano dovessero essere diverse, e soprattutto molto più ottimistiche.”
“Forse la politica Italiana non si è resa ancora conto, che stiamo perdendo un patrimonio economico e culturale, che ci aveva portato al riconoscimento di un marchio riconosciuto a Bruxellex, come l’Igp Kiwi Latino. – aggiunge Giammatteo – Ormai purtroppo sta rimanendo solo il nome del marchio, visto che la Grecia ci ha superato in termini di produzione di kiwi e noi stiamo perdendo i mercati internazionali, oltre che posti di lavoro qui sul nostro territorio, senza contare le perdite di reddito che hanno avuto gli agricoltori e coltivatori di kiwi nella nostra regione Lazio, con particolare riferimento alla provincia di Latina, che risulterebbe quella più colpita da questa moria sul kiwi.”
“L’Aspal Lazio chiede con urgenza, la convocazione dell’osservatorio comunale di Cisterna, con la presenza dei sindaci del nostro territorio, ed anche della regione Lazio, i quali hanno sottoscritto un documento congiunto, insieme anche a tutte le rappresentanze agricole, a settembre del 2023.”
“La nostra associazione Aspal Lazio farà la sua parte cosi come abbiamo sempre fatto, insieme a tutti i membri dell’osservatorio, perché non possiamo continuare ad accettare le briciole e gli zuccherini, visto che non abbiamo nessuna alternativa al kiwi sul nostro territorio – incalza Giammatteo che lancia un appello preoccupato – La politica italiana sia a livello regionale che nazionale, deve prenderne atto. Così non possiamo andare avanti e le nostre aziende andranno tutte al fallimento, oppure alla chiusura e all’abbandono dei nostri terreni, con tutte le conseguenze che ci saranno per tutto l’ indotto”