Julian Assange, fondatore di WikiLeaks, si dichiarerà colpevole questa settimana di aver violato la legge statunitense sullo spionaggio, in un accordo che metterà fine alla sua prigionia in Gran Bretagna e gli consentirà di tornare in Australia. L’accordo prevede che Assange, 52 anni, si dichiari colpevole di un unico reato di cospirazione per ottenere e divulgare documenti riservati della difesa nazionale degli Stati Uniti. La dichiarazione di colpevolezza sarà presentata presso il tribunale distrettuale degli Stati Uniti per le Isole Marianne Settentrionali.
Assange sarà condannato a 62 mesi di reclusione, già scontati, in un’udienza prevista per mercoledì alle 9:00 ora locale sull’isola di Saipan. Secondo l’accordo, Assange non dovrà affrontare ulteriore carcere e potrà tornare subito in Australia.
WikiLeaks ha annunciato che Assange ha lasciato la prigione di Belmarsh nel Regno Unito lunedì, dopo 1.901 giorni di detenzione, ed è stato rilasciato su cauzione dall’Alta Corte del Regno Unito prima di imbarcarsi su un volo. In un video pubblicato su X, Assange è stato visto firmare documenti e salire su un jet privato.
Questo sviluppo è stato il risultato di una campagna globale che ha coinvolto attivisti per la libertà di stampa, legislatori e leader politici, fino alle Nazioni Unite. La moglie di Assange, Stella, ha confermato su X che “Julian è libero!”, esprimendo gratitudine ai sostenitori di Assange.
L’accordo di patteggiamento è stato raggiunto dopo mesi di pressioni da parte del governo australiano e riflette un cambiamento nell’approccio degli Stati Uniti sotto l’amministrazione Biden, che aveva preso in considerazione una richiesta dell’Australia di abbandonare l’azione penale contro Assange.
Assange era stato incriminato durante l’amministrazione Trump per la pubblicazione di documenti segreti statunitensi trapelati da Chelsea Manning, ex analista dell’intelligence militare, nel 2010. Le accuse contro Assange hanno suscitato ampie critiche da parte dei sostenitori della libertà di stampa, che hanno visto il caso come una minaccia alla libertà di espressione.
Il governo australiano non ha rilasciato commenti immediati sul patteggiamento, ma ha espresso consapevolezza del procedimento legale, sottolineando che il caso di Assange si è trascinato troppo a lungo.