Sabato scatta il silenzio elettorale. E’ stata una campagna intensa e che offre per la prima volta un ballottaggio tra il candidato di centro sinistra Aurelio Lo Fazio e quello del centro destra Stefano Bertollini. Non accadeva da 26 lunghissimi anni.
Anche ad Aurelio Lo Fazio, in clima bipartisan, abbiamo posto le stesse domande fatte a Bertollini. Alla fine lo scontro dialettico c’è stato, i cittadini sapranno scegliere. Ma come sarà questo ballottaggio? Lo Fazio è alle prese con una vera scalata, se vuole diventare sindaco ed ha stretto alleanze con quasi tutte le forze scese in campo, tranne la lista Turano.
Bertollini forte del 47% del primo turno continua a chiamare a raccolta gli elettori. Solo lunedì pomeriggio sapremo come andrà a finire.
Anzio torna ad essere amministrata dalla politica dopo due anni di commissariamento. Che insegnamento ha tratto da questa vicenda?
“È stata una pagina buia, paragonabile solo a quello che hanno vissuto i nostri padri e i nostri nonni hanno subito con lo sfollamento e la distruzione durante la seconda guerra mondiale. Se si è arrivati a tanto è perché la politica ha smesso di essere un argine nel rispetto della legalità e l’insegnamento è che non si può e non si deve mai abbassare la guardia. Lo sostenevo prima, a maggior ragione adesso. Ma come ho ripetuto sin dall’inizio di questa vicenda, delle responsabilità penali non mi interessa, mentre sono chiare quelle politiche di chi ha amministrato negli ultimi 26 anni”
Il centro sinistra ha fatto una cordata contro il centrodestra. La sua controparte parla di minestrone. Quali sono i punti qualificanti del programma rivisto alla luce degli apparentamenti?
“Il dialogo non si era mai interrotto, la nostra collocazione è quella naturale e in più si aggiungono importanti esperienze civiche, come quella di Lavinio alla quale sin dal primo momento ho fatto i complimenti per il grande risultato. Era naturale arrivare all’apparentamento, sui punti qualificanti del programma non ci sono state difficoltà: subito un piano di pulizia straordinaria e decoro, di manutenzione stradale, riorganizzazione della macchina amministrativa valorizzando i dipendenti e non umiliandoli come ha fatto il mio competitor, sicurezza, rispetto delle regole e porto pubblico. Se poi dobbiamo restare in una metafora di cucina, meglio un minestrone che la minestra riscaldata proposta dalla destra-centro, direttamente o per interposta persona”
Anzio ha delle potenzialità inespresse. Quali sono le priorità per rilanciarla?
“Intanto dire al mondo che non c’è più chi ha mandato Anzio allo scioglimento per mafia e questo dovranno farlo gli elettori. Per quanto ci riguarda turismo tutto l’anno, eventi di caratura nazionale, fare dell’area archeologica la quinta sede naturale del museo nazionale romano, arrivare alla riapertura del Paradiso sul mare e farne il centro delle attività culturali inserendo al tempo stesso un dipartimento universitario di enogastronomia d’intesa con le attività di eccellenza della ristorazione che sono un vanto del nostro territorio”
Il 2 dicembre il tribunale di Velletri decide le eventuali condanne del processo Tritone. Quanto ha inciso questa vicenda tra i cittadini?
“Visti gli importanti risultati della destra-centro direi poco, ma ripeto che le vicende penali non mi interessano, è quello che è stato fatto politicamente che ha messo una macchia sulla città che sarà difficile cancellare”
L’ospedale Riuniti è stato oggetto di attenzione da parte dei comitati e dai cittadini. La struttura ha bisogno di interventi cosa intende fare se eletto sindaco?
“Intanto partecipare alle conferenze locali sulla sanità dove chi era alla guida di Anzio o si è dimenticato di andare o ha votato a favore del taglio dei servizi. Ho spiegato che la battaglia per il punto nascita, per la quale non ringrazio mai abbastanza il Comitato civico per le sue iniziative, non è semplicemente per tenere un reparto ma per mantenere gli standard di un Dea di I livello che rischiamo di perdere e invece va potenziato mandando il personale adeguato. Poi ho chiaro che la salute non passa più esclusivamente dall’ospedale ma dalla presa in carico sul territorio ed è questa la vera sfida da concordare con Asl e Regione, prendersi cura dei cittadini a partire da casa loro e realizzare quello che il centro-sinistra alla guida del Lazio ha programmato come case della salute e di comunità”
Anzio città del turismo e dell’enogastronomia cosa può fare una amministrazione per farla diventare una città attrattiva?
“Dire basta ad eventi a pioggia per amici degli amici e fare una programmazione seria, di valore. Poi c’è la vera sfida che vogliamo affrontare insieme a Nettuno: candidare le due città a capitale italiana della cultura 2034, vorrà dire che non solo le avremo risanate ma saremo stati in grado di dare un’offerta turistico-culturale degna di tale nome, avendo una visione che va oltre la campagna elettorale e prescinde da chiunque sarà sindaco tra dieci anni”
La villa di Nerone affidata al parco dei Castelli, struttura scollegata dal litorale. Non crede sia meglio un ente che valorizzi le bellezze storiche e architettoniche del paese?
“Negli anni è stata gestita male, non c’è stata una visione della ricchezza che rappresentano la villa e gli altri resti. In qualsiasi altro posto del mondo fosse nato Nerone o Caligola – e qui hanno avuto i natali entrambi – si vivrebbe solo di quello. La nostra idea è chiara, fare in modo che l’area archeologica diventi insieme al museo la quinta sede naturale del museo nazionale romano”
Perché i cittadini devono eleggerla sindaco?
“Dopo 26 anni di destra-centro e quello che abbiamo subito, c’è poco da aggiungere ma fatemi dire che abbiamo un programma serio, attuabile, e una squadra che verrà eletta completamente nuova ed entusiasta, di persone preparate. E poi un’occasione del genere, quando ricapita ai cittadini?”