Un’operazione straordinaria della polizia penitenziaria ha portato alla luce una situazione allarmante nel carcere di Velletri, dove oltre 500 detenuti vivevano in condizioni di privilegio e illegalità. Durante il blitz, gli agenti hanno sequestrato sei telefoni cellulari con i relativi caricabatterie, due fire sticks che consentivano di accedere a servizi di streaming a pagamento come Sky, Netflix e Dazn, una playstation portatile e una quantità di droga.
Si ritiene che questi oggetti fossero stati usati dai detenuti per alleviare la noia, ma anche per mantenere contatti illeciti con l’esterno e organizzare eventuali attività criminali. Il sindacato autonomo polizia penitenziaria (Sappe) ha espresso soddisfazione per l’esito dell’operazione e ha sottolineato la necessità di contrastare l’ingresso illecito di cellulari e altri dispositivi elettronici nelle carceri, nonostante la carenza di personale.
Il carcere di Velletri è stato teatro di altri episodi di tensione e violenza negli ultimi mesi. A settembre, alcuni detenuti distrussero le telecamere di sorveglianza e allagarono una sezione del penitenziario, sfiorando la rivolta. A ottobre, scoppiò una maxi rissa tra due gruppi di detenuti, che si armavano di lame e bastoni. Un agente penitenziario fu colpito al volto, ma per fortuna non riportò gravi conseguenze.
Questi fatti dimostrano la situazione di degrado e pericolo che si vive nelle carceri italiane, dove spesso i detenuti sono sovraffollati, privi di assistenza sanitaria e di opportunità di reinserimento sociale.