L’Antitrust ha annunciato qualche giorno fa i progressi delle azioni messe in atto in relazione alle scorrettezze registrate in tema di energia elettrica e gas, con riferimento alle modifiche unilaterali dei contratti da noi prontamente denunciate e aspramente criticate.
Sono quasi 600 mila i consumatori e le microimprese che hanno beneficiato dei ristori, per circa 128 milioni di euro.
Si tratta del frutto dei procedimenti nei confronti di cinque società che erano stati chiusi con impegni tra luglio e settembre scorso.
Ma si tratta solo della prima tranche di ristori: lo scorso ottobre, infatti, l’Autorità aveva sanzionato sei società energetiche per oltre 15 milioni, sempre nell’ambito della stessa attività dell’Antitrust. In questo caso i consumatori e le microimprese coinvolti sono 4,5 milioni, che ancora attendono il dovuto ristoro.
“Siamo sommersi dalle telefonate di utenti che attendono il rimborso o chiedono informazioni in tal senso. Invitiamo i cittadini a verificare che i rimborsi siano automatici e, qualora così non fosse, a rivolgersi ai nostri sportelli presenti in tutta Italia.” Affermano dalla sede nazionale di Federconsumatori.
“Apprezziamo fortemente l’impegno dell’Autorità a favore dei consumatori, ma, purtroppo, temiamo ci sia ancora moltissimo lavoro da fare. L’asimmetria informativa tra le aziende e i consumatori è ancora troppo profonda, l’abolizione del mercato tutelato non fa altro che accentuarla, conferendo alle prime uno strapotere di cui, spesso e volentieri, abusano.”
“Per questo, oltre a continuare a vigilare sul mercato e a denunciare le molte, troppe, pratiche scorrette che si continuano a mettere in atto, riteniamo necessario che ARERA apra un confronto per riequilibrare il rapporto tra aziende fornitrici e consumatori e per fissare paletti sempre più stringenti a favore di questi ultimi.” Prosegue la nota dell’associazione di via Palestro
“È necessario ripristinare trasparenza e fiducia in un mercato dell’energia che, in questi anni, ha visto i consumatori solo come una risorsa da sfruttare attraverso politiche commerciali sempre più pervasive, che nemmeno il susseguirsi di pesanti sanzioni riesce ad arginare e contenere.”