Il nuovo percorso, definitivo si dice, del Brt è stato presentato dall’amministrazione comunale. Dodici minuti per partire da piazzale De Matthaeis e arrivare al capolinea alla sacra Famiglia e ritorno.
Via Marittima tornerà a doppio senso di marcia, come anche via San Giuseppe. Una decisione che troverà riscontro nella realtà? Ma soprattutto è verosimile che i lavori del BRT saranno pronti entro il 2026, conoscendo le lentezze con le quali si stanno realizzando altri lavori in città? Vogliamo crederlo.
Restano però una serie di dubbi che hanno alimentato la discussione anche sui social.

“Questi amministratori hanno la ” capoccia ” montata al contrario insistono con tutte queste fesserie senza rendersi conto dei danni che stanno procurando alla cittadinanza” Si legge in un post “Dice il Sindaco: ” soluzioni ideate per le fasce più deboli ” certo lui va in macchina con l’autista” recita un altro post. “per me Ottaviani, Mastrangeli e, per chi se lo fosse scordato, Marsinano ( suocero illustre) saranno ricordati come i peggiori sindaci che Frosinone abbia mai avuto .” Insomma cittadini perplessi.


Altri invece sostengono l’idea dell’amministrazione che sta cercando comunque di trovare una soluzione che porti a ridurre l’utilizzo delle automobili in città, considerato anche il livello di smog e di polveri sottili che hanno portato Frosinone ad essere una delle città più inquinate d’Italia.
Visto a tavolino e con le slide fornite dal comune tutto dovrebbe andare nel migliore dei modi. Ma qualche domanda ci pare lecita proporla. La prima, non bastava potenziare il servizio pubblico senza ricorrere a questo spreco di danaro, usando autobus elettrici con la stessa percorrenza?
Più corse sullo stesso percorso, riducendo i tempi di attesa e con un flusso continuo di autobus tali da consentirne l’accesso ai cittadini, con fermate nei parcheggi di scambio. Soprattutto nelle ore di maggiore mobilità verso la stazione.


Intanto parliamo del percorso. il BRT deve accartocciarsi intorno alla prima pseudo-rotatoria sotto al grattacielo, poi deve infilarsi in via Landolfi, un budello, e scendere su Via Adige che non sembra una strada così larga. Nonostante lo sforzo il Sindaco non ha spiegato come affronta la rotatoria del Matusa.


IL BRT poi dovrà percorrere via Valle Fioretta, che è tuttora una stradina di campagna, per poi annodarsi intorno la rotatoria sotto l’agenzia delle entrate, percorrere la strettoia di via Licinio Refice, per poi imboccare via Claudio Monteverdi, anche questa stretta e quindi non si potrà più parcheggiare da nessuna parte, molto probabilmente.

Proseguendo il percorso il BRT, deve ripercorrere via Valle Fioretta, al contrario e poi tutto dritto, si infila in via Veccia per andare sotto all’ascensore inclinato e poi tornare indietro e di nuovo fino al grattacielo.
Ora atteso che sia tutto previsto si è sicuri che dal parcheggio di scambio di via Tiburtina alla prima fermata alla rotatoria sotto al grattacielo, siano effettivamente 150 metri?
Se si pensa di fare via marittima a due sensi di marcia come sarà possibile per il BRT andare e venire su una corsia preferenziale? Sarà un percorso promiscuo e con il traffico solo per fare via marittima ci vorranno ben oltre 12 minuti.
Non sarà semplice, inoltre, per i cittadini che vanno a parcheggiare al 377 arrivare sotto il grattacielo al capolinea. dire che sia arduo è abbastanza verosimile. Ed anche il posizionamento del capolinea, dal tracciato non si capisce dove sarà allocato. In mezzo alla strada?
Se è vero che ci saranno solo 3 tram e 8 autobus per il trasporto pubblico locale come si pensa di coprire tutto il territorio vasto come quello della città di Frosinone?
Anche se guadiamo le foto ci si rende conto che forse qualche difficoltà dovrà essere affrontata in questo anno e mezzo di lavori, visto che il sindaco ha assicurato che il BRT sarà una realtà nel 2026.
L’altro aspetto riguarda i parcheggi. Se si svuole fare un BRT è necessario creare parcheggi di scambio, se non si vogliono far entrare le auto in città servono parcheggi di scambio e uno di questi si sarebbe dovuto pensare a piazzale De Mattaheis e comunque trovare più aree all’interno della città, visto che ce ne sono, invece di pensare a fare realizzare speculazioni edilizie.
Così come nell’ex area Mancini il comune avrebbe potuto già 12 anni fa acquisire l’area per realizzarvi un parcheggio. Così come su via Aldo Moro esiste un terreno che il comune avrebbe potuto far diventare un parcheggio a circa 100 metri dal Grattacielo e dal capolinea del BRT.
Forse era più logico fare un tram vero, meno invasivo e con la circolazione di una corsia di auto, togliendo le piste ciclabili che hanno creato non pochi problemi in città, per come sono state disposte e concepite, predisponendole lungo il fiume Cosa, creando anche un parco lungo il tragitto. Tra l’altro una idea neanche troppo vecchia e rilanciata dallo stesso Domenico Marzi.
Invece l’amministrazione continua a modificare il tracciato con percorsi alternativi ma con percorsi che rischiano di rendere ancora più complicata la vivibilità della città. La discussione sul BRT e sulla mobilità cittadina è di nuovo aperto.