Giornata ad alta tensione al carcere di Velletri in contrada Lazzaria. I detenuti hanno inscenato una protesta vibrante, con disordini e l’intervento delle forze dell’ordine a cercare di riportare la calma dentro l’istituto carcerario.
Il sovraffollamento e il gran caldo sono stati la miccia che ha dato fuoco alla protesta, con disordini soprattutto nel braccio D.
In giornata è scoppiata la protesta con disordini che hanno coinvolto oltre 150 detenuti, ristretti nel carcere di Lazzaria.
I detenuti infatti si sono rifiutati di rientrare nelle celle e subito dopo è scattata la protesta che ha tenuto impegnati le forze dell’Ordine per l’intera giornata.
Le guardie presenti nell’Istituto hanno dovuto chiedere rinforzi . Sono così accorsi i Carabinieri, il reparto mobile della Polizia di Stato, il reparto mobile della Polizia Penitenziaria da Roma, i vigili del fuoco del distaccamento di Velletri e Nemi e le autobotti della protezione civile di Velletri.
Ingenti i danni, mentre il presidio di Polizia e Carabinieri è rimasto in zona fino a tarda sera. Al centro della protesta, appunto il sovraffollamento e il caldo insopportabile all’interno del carcere e delle celle, per un istituto che è esposto al sole cocente dall’alba al tramonto.
Bruciati materassi, rotte le telecamere di sorveglianza
Dei 412 posti riservati ai carcerati, ne sono presenti in 600 e questo sovraffollamento rende difficile anche la gestione ordinaria.
Una situazione più volte evidenziata anche dalle organizzazioni sindacali della Polizia Penitenziaria, che più volte ha protestato anche per il sovraccarico di lavoro e di stress a cui sono sottoposti i dipendenti dell’istituto di pena.
Infatti dei 390 unità che servirebbero a gestire la struttura, attualmente ce ne sono solo 200 e questo incide nella gestione delle attività carcerarie.
Un ritardo in termini di dimensionamento dell’organico che ad oggi i governi che si sono susseguiti, non sono stati in grado, o non hanno voluto, colmare.
A completare la giornata ad alta tensione anche un incendio in un terreno incolto nei pressi del carcere sul quale sono intervenuti i vigili del fuoco di Nemi.