Il cambiamento climatico sta provocando situazioni a dir poco bizzarre, ma soprattutto devastanti. Il fine settimana è stato caratterizzato da una ondata di maltempo che ha messo in ginocchio alcune regioni del nord Italia e diverse regioni del centro-sud Italia.
A farne le spese soprattutto la Liguria, flagellata dal maltempo che ha causato ingenti danni a strutture, strade, frane e smottamenti, tanto che il presidente della regione, Toti ha chiesto misure straordinarie di emergenza.
Non è andata meglio in Piemonte e Lombardia. In Piemonte, per via della neve alcuni comuni periferici sono rimasti senza energia elettrica per buona parte della giornata.
In Lombardia attenzionato il fiume Seveso che ha alzato il livello di guardia con la Protezione civile chiamata ad attivare la vasca di contenimento realizza a Milano.
In Val Pusteria forti venti hanno causato lo sradicamento dei larici secolari.
Nel mantovano scoperchiati tetti e tegole, capannoni scoperchiati, pannelli fotovoltaici divelti, trasportati dal vento anche per chilometri.
In Campania voragini si sono aperte a Napoli, in zona Vomero, la più colpita dal maltempo e l’acqua e fango ha invaso i sottoscala di alcune palazzine. Interrotti i collegamenti con le isole per il maltempo e il mare agitato.
Fortissime raffiche di vento hanno sferzato la Sicilia, Palermo e Bagheria dove in un incendio si è sviluppato su Monte Inici devastando il bosco e minacciando alcune case.
Anche Il Lazio ha dovuto fare i conti con il maltempo di sabato e domenica, soprattutto domenica con il forte vento che ha fatto cadere diversi rami nelle strade intorno ai Castelli Romani, fortunatamente senza provocare particolari danni.
Nella capitale chiusa la tangenziale, dove il forte vento ha staccato i pannelli antirumore, mentre a Trastevere un muretto è crollato a seguito di uno smottamento.
In Toscana a Massa alberi caduti in strada e crollo di un muretto vicino al campo sportivo della città.
Insomma le ondate di maltempo che arrivano a seguito di quanto sta accadendo al clima e al ciclo della stagionalità mettono a rischio non sono le strutture ma anche le attività del settore primario, quale è l’agricoltura che resta comunque uno dei settori più colpiti e che risente maggiormente di questi fenomeni.
Ora non resta che fare la conta dei danni, innumerevoli e non solo materiali, ai quali bisognerà porre riparo.