E’ finita come peggio non poteva finire. I commissari liquidatori nominati dal Tribunale di Velletri hanno avviato le procedure di licenziamento dei 12 dipendenti della società Capo d’Anzio messa in liquidazione dal Tribunale di Velletri, poche settimane fa.
Un provvedimento che era nell’aria vista la mole debitoria e l’impossibilità da parte dei liquidatori di sostenere i costi di gestione della Capo d’Anzio.
Un bel capolavoro questa vicenda, che ha nomi e cognomi. Tra spese, indebitamenti, connessioni mafiose, idee di porti faraonici e bilanci creativi.
Ed invece restano i debiti, tanti, che ricadranno sulla collettività. Dodici famiglie senza reddito, natanti che non potranno prendere le loro imbarcazioni. Veramente un bel capolavoro.
Appena sparsa la notizia sono partite subito le reazioni da parte delle associazioni cittadine e politiche.
Area Democratica Anzio ha pubblicato un post nel quale si dice sgomenta per quanto sta accedendo.
“Apprendiamo con sgomento che l’attività del porto di Anzio è praticamente bloccata. I liquidatori della Capo d’Anzio, infatti, hanno di fatto licenziato il personale. Questo impedisce, fra l’altro, di poter accompagnare alle proprie imbarcazioni chi ha sottoscritto regolari contratti, creando grave nocumento all’immagine della nostra Città.” Si legge nella nota di Area Democratica.
“La Commissione Straordinaria ha correttamente individuato il percorso per la richiesta dei danni subiti a fronte della liquidazione, adesso gli chiediamo un ulteriore sforzo per cercare di salvaguardare i posti di lavoro e la concessione demaniale che era e resta l’unico asset strategico della società.”
“Per quanto riguarda i liquidatori staranno anche svolgendo il loro ruolo, ma vogliamo ricordare loro che siamo in piena estate ed Anzio vive intorno al suo porto. È bene pertanto che adottino tutte le misure necessarie, in primis la verifica puntuale dei crediti e dei debiti della Capo d’Anzio spa, delle evidenti falle nella gestione ed eventualmente dei vari mancati controlli anche di quelli “analoghi” e della salvaguardia del personale che resta comunque un bene facente parte della Capo d’Anzio.” prosegue la nota che poi rivolge un appello alle organizzazioni sindacali.
“Oltre ciò si chiede ai sindacati confederali provinciali e regionali CGIL-CISL-UIL di categoria di porre in atto tutte le procedure per la salvaguardia occupazionale dei lavoratori e delle lavoratrici della Capo d’Anzio spa. Per quanto riguarda le responsabilità politiche ed amministrative è bene ricordare che le bugie degli ultimi 26 anni da parte di chi ha amministrato Anzio sono oggettive, evidenti ed inconfutabili.”
Critica anche Unione Civica Anzio che taccia come irresponsabile la decisione dei commissari liquidatori.
Decisione irresponsabile da parte dei commissari liquidatori. Siamo vicini ai lavoratori e alla Commissione Straordinaria che amministra il Comune di Anzio in questo delicato momento per la Città a cui chiediamo di adottare un’ordinanza che consenta il proseguo dell’attività portuale e il mantenimento dei posti di lavoro. Questi sono gli effetti di decisioni scellerate chiudendo gli ultimi due bilanci con poste passive illegittime” si legge nella nota di UCDA
“La decisione dei commissari liquidatori della Capo d’Anzio che in data odierna hanno deciso di paralizzare l’attività dell’intero porto di Anzio, mettendo anche i sigilli ai motori dei barchini.
Non è pensabile che un’infrastruttura come il porto di Anzio possa essere paralizzata in piena stagione estiva, con gli utenti che da un momento ad un altro non avevano la possibilità di rientro nella propria imbarcazione nonostante il contratto in essere e il pagamento effettuato alla Capo d’Anzio.” prosegue la nota dell’Unione civica che aggiunge
“Facciamo appello alla Commissione Straordinaria del Comune di Anzio ad intervenire nell’immediato con una ordinanza sindacale affinché vengano evitati problemi di ordine pubblico e di interruzione di pubblico servizio, oltre e non per ultimo affinché vengano tutelati i lavoratori della Capo d’Anzio che ringraziamo per il senso di responsabilità dimostrato e per il senso di appartenenza alla nostra città e al loro lavoro“.
Toccante il commento dell’ex consigliere comunale Lina Giannino apparso su facebook
“Oggi il mio pensiero va a quei 12 dipendenti che sono stati licenziati in un batter d occhi. 12 famiglie che da oggi dovranno fare i conti con la disoccupazione. 12 persone che, nonostante, siano state allontanate, sono ancora la a fare il loro dovere. Si, avete capito bene sono ancora la, a cercare di tenere in piedi un bene che è di tutti : non si sono arresi, non “mollano gli ormeggi “. Resistono ai marosi. La Capo d Anzio è fallita, e con essa spariscono i due soci, (sia il privato che il socio di maggioranza rappresentato dal Comune). Ma loro difendono il loro posto di lavoro. Mi chiedo se i sindacati siano con loro, mi chiedo se tutta la sinistra sia con loro, mi chiedo se tutta la citta sia con loro. Vorrei sentire un urlo simile ad un boato che metta fine alla dinastia dei distruttori di questo paese, senza restare a guardare nel buco della serratura come in una puntata del “Grande Fratello“