Dopo la rivolta che ha tenuto col fiato sospeso gli agenti della Polizia penitenziaria ed il personale del Carcere di Velletri è tornata la normalità, ma le condizione all’inrterno della struttura di recupero di contrada Lazzaria non sono delle migliori.
Lo riporta nel post del blog “Carceri allo sbando” curato da parte dell’ex sindacalista della Polizia Penitenziaria Daniele Nicastrini.
“Da alcuni giorni gli agenti del Carcere di Velletri sono costretti ad operare all’interno delle sezioni, dove si è svolta la rivolta domenica pomeriggio. Respirando l’odore acre e forte degli incendi sviluppati all’interno di ben 3 piani dove sono presenti oltre 240 detenuti nel nuovo Padiglione D. Purtroppo, è una condizione di lavoro che non è accettabile.” Si legge nel post social.
“Sembrerebbe che l’Amministrazione Penitenziaria stia correndo ai ripari per ripristinare le condizioni idonee; tuttavia, questo non potrebbe avvenire in presenza di detenuti e personale operante perché andrebbe incontro a ulteriori problemi di salubrità e sicurezza sul lavoro oltre che di sicurezza penitenziaria. Auspichiamo che l’amministrazione risolvi questi problemi ed intervenga nel rispetto di quanto previsto dal D.Lgs 81/2008 per la sicurezza e salubrità dei luoghi di detenzione ” conclude Nicastrini.
Attualmente al carcere di Velletri sono presenti circa 590 detenuti con un sovraffollamento 160% a fronte di un organico di Polizia Penitenziaria 190 unità rispetto alle 277 previste.