Hanno scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere Renzo e Antonello Lovato, padre e figlio, imprenditori agricoli di Borgo Santa Maria, arrestati nell’ambito di una nuova indagine che li vede accusati di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro. L’inchiesta è collegata alla morte di Satnam Singh, il bracciante indiano deceduto dopo un grave infortunio sul lavoro in un’azienda agricola della zona. Una vicenda che ha scosso profondamente l’opinione pubblica italiana, accendendo i riflettori sulle condizioni di sfruttamento in cui ancora oggi, in alcune aziende dell’Agro Pontino, si trovano a operare molti lavoratori stranieri, spesso privi di tutele e costretti a subire condizioni di lavoro inaccettabili.
Questa mattina, i due indagati si sono presentati davanti al giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina, Barbara Cortegiano, e al pubblico ministero Marina Marra, che coordina l’inchiesta. Durante l’interrogatorio di garanzia, hanno scelto di non rilasciare dichiarazioni, avvalendosi del diritto di rimanere in silenzio.
L’indagine ha portato alla luce gravi violazioni nelle condizioni di lavoro dei braccianti impiegati nell’azienda, evidenziando una situazione di sfruttamento che, secondo gli inquirenti, non sarebbe un caso isolato ma parte di un sistema più ampio di irregolarità nel settore agricolo locale. Nella richiesta di custodia cautelare, la Procura ha sottolineato il rischio che i reati possano ripetersi e la possibilità di fuga da parte degli indagati. Gli investigatori hanno inoltre analizzato i contatti telefonici e i profili social di diversi lavoratori impiegati in condizioni irregolari, cercando di ricostruire la rete di rapporti e dinamiche all’interno dell’azienda agricola.
La morte di Satnam Singh ha riportato all’attenzione un problema che da anni affligge il settore agricolo della provincia di Latina, dove centinaia di braccianti, in gran parte provenienti dall’India, lavorano in condizioni estreme, con orari massacranti e salari ben al di sotto della soglia minima. Le associazioni che si occupano di diritti dei lavoratori hanno più volte denunciato il fenomeno, chiedendo un intervento deciso da parte delle istituzioni per garantire controlli più serrati e misure concrete contro lo sfruttamento.