La crisi Stellantis a Cassino è ormai un tema di grande preoccupazione per i
lavoratori italiani , che vivono un futuro sempre più incerto a causa della smobilitazione dell’azienda nel nostro paese.
Un lavoratore esasperato, dello stabilimento di Cassino, afferra il microfono con voce rotta: “Stiamo andando incontro a un futuro pessimo. Non ce la facciamo più. I nostri bambini hanno capito che siamo rovinati.”
Mentre parla, un coro unanime si alza dalla folla: “Il lavoro non si tocca!”
L’atmosfera è tesa, un misto di rabbia e rassegnazione. I lavoratori sanno che Stellantis ha ormai smobilitato gran parte delle sue attività in Italia. La terra sembra mancare sotto i loro piedi, e la discussione sulla buonauscita del CEO Tavares – che si dice potrebbe toccare cifre tra i 20 ei 100 milioni di euro – appare come l’ennesima beffa. Fuori dagli stabilimenti, la realtà è cruda: per questi operai sarà quasi impossibile ricollocarsi nel mondo produttivo.
E la politica? In questo tormento collettivo è un’ombra sbiadita, distante. Qualche comunicato, qualche slogan, ma nulla di concreto per sostenere queste famiglie.
L’indotto Stellantis nel frusinate rappresenta una colonna portante dell’economia e dell’occupazione locale. La chiusura, sempre più probabile, rischia di innescare una crisi sociale devastante, che metterà in ginocchio anche le amministrazioni comunali chiamate a gestire l’emergenza.
Sotto la pioggia, i lavoratori continuano la loro protesta ad oltranza, ma quella voce potente e determinata di un tempo appare sempre più flebile. Senza il sostegno della politica, sembra impossibile raggiungere le orecchie della famiglia Elkann. La loro rabbia, il loro grido di dolore, resta confinato tra Cassino e gli stabilimenti italiani, come un’eco destinata a spegnersi.
Intanto l’industria italiana affonda. I proclami ed i dati ottimistici di Giorgia Meloni sono bem lontani dalla realtà di queste famiglie. L’inflazione erode il potere d’acquisto, mentre le prospettive economiche restano desolanti.
Stellantis non brilla più, e per i suoi lavoratori il futuro è sempre più avvolto nel buio.