L’amministrazione comune di Castel Gandolfo, sembra non preoccuparsi più di tanto che il lago omonimo abbia perso in questi anni oltre 40 milioni di metri cubi di acqua, che il comune di Albano voglia realizzare un acquedotto che pomperà almeno altri 3 milioni di metri cubi l’anno per portare l’acqua alle case di Monte Gentile ad Ariccia.
Invece di preoccuparsi di ciò, di creare un tavolo intercomunale per cercare di capire come rigenerare il lago, fonte da salvare e salvaguardare per avere uno sviluppo turistico, ignaro di tutto ciò nel piano triennale delle opere pubbliche ha inserito la possibilità di realizzare tre nuovi parcheggi e il rifacimento della passeggiata del lungo lago.
In tutto un investimento di 1 milione e 400 mila euro cosi suddivisi: 900 mila euro per la realizzazione dei tre parcheggi e 500 mila euro per il rifacimento della passeggiata sul lungo lago.
Investimenti che nella testa degli amministratori dovrebbero incentivare il turismo e la godibilità del lago di Castel Gandolfo, restituendo maggiori introiti sia al comune per il pagamento dei parcheggi, sia ai commercianti per un arrivo ancora più massiccio di vacanzieri – per lo più dalla vicina Capitale – che spenderanno i loro soldi nelle attività commerciali presenti lungo il lago.
Opere di questo genere, di grande impatto mediatico, dovrebbero però andare di paro passo con quelle necessarie, anche se meno visibili, come difendere appunto il Lago dallo sfruttamento ambientale. Altrimenti negli anni futuri avremo dei bei parcheggi ma di fronte ad un deserto.
D’altronde lo specchio lacustre continua inesorabilmente ad impoverirsi, arretato di oltre 7 metri di altezza, e continuerà ad arretrare se i politici di spiccata “insensibilità” ambientale non agiranno con prontezza.
Sfruttare il più possibile il lago, con il continuo abbassamento del livello e il rischio dell’inquinamento ambientale sempre dietro l’angolo, sembra essere l’unica strada che segue la politica.
Questo è il dramma di chi governa i Castelli Romani, senza particolare distinzione tra centro destra e centro sinistra.
I soldi del PNRR vengono utilizzati, dalle amministrazioni comunali castellane, per costruire dentro le aree protette del Parco dei Castelli, tra banchine sui laghi, distributori di benzina, nuovi parcheggi ed acquedotti, nello scandaloso silenzio e assenso del Parco dei Castelli Romani.
Tutto a scapito dell’ambiente, ovvero senza avere mai fatto un focus sulla valorizzazione di questo patrimonio ambientale, come risorsa ed opportunità da salvaguardare e valorizzare.
Politica miope, lontana anni luce, da chi invece, in altre regioni d’Italia, con oculatezza ha programmato e rilanciato le proprie bellezze naturali, archeologiche e paesaggistiche, facendole diventare un punto di riferimento per milioni di turisti, che visitano questi luoghi, mantenendone l’integrità e portando milioni di euro nelle casse comunali e delle attività commerciali.
Si dovrebbe avere coscienza di tutto ciò e cambiare il paradigma di queste decisioni. Molto possono fare le Associazioni, i movimenti e i singoli cittadini. Altrettanto la politica, se aprisse gli occhi, soprattutto quella parte politica sempre attenta alle tematiche ambientali, ma da decenni sempre più marginale.