Si chiamavano Inoussa Saba e Zouberou Bayirea i due ragazzi annegati nel lago di Castelgandolfo. Una tragedia che rilancia la questione legata alla sicurezza. Infatti i due ragazzi annegati, non sapevano nuotare e soprattutto non portavano i giubbotti salvagente che sono invece obbligatori. Una tragedia che forse si poteva evitare?
Anche la Rai ha fatto uno scivolone affermando che i giubbotti salvagenti non sono obbligatori, ed invece così non è. Andrea Silvestri, conosciutissimo attivista ambientale castellano, ha infatti rivolto un invito alla Rai per correggere le affermazioni nel servizio di Gemma Giovannelli.
“E’ obbligatorio, l’uso del giubbotto salvagente come si evince dall’art.8 del Regolamento approvato dalla Città Metropolitana di Roma per i laghi di sua competenza (Albano, Nemi, Martignano e Bracciano).” Dice infatti Andrea Silvestri che aggiunge
“Anzi, oltre ai giubbetti di salvataggio – da far allacciare a chi dichiara di non saper nuotare, ma per dichiararlo qualcuno te lo dovrà chiedere e ci si dovrà capire parlando una lingua comune – è d’obbligo anche la ciambella anulare legata con la fune al pedalò stesso e tutta una serie di altre cose. Affinché la sicurezza venga prima di tutto, prima di qualsiasi profitto.”
Affermazioni che rilanciano il tema della sicurezza. Sul pattino c’era la ciambella di salvataggio? Perché i due ragazzi di cui ancora non si sa il nome, non indossavano il giubbotto salvagente?
Il proprietario che ha affittato il pedalò ha dato precise istruzioni ai tre ragazzi che l’hanno affittato? Certo si tratta di una disgrazia, ma una disgrazia sulla quale i Carabinieri dovranno fare luce sulle modalità di come è avvenuta e se tutte le norme di sicurezza sono state rispettate o se si è trattata di negligenza da parte di qualcuno.
Tra le altre cose leggendo il regolamento redatto dalla Città Metropolitana si legge che gli esercenti delle attività di noleggio di natanti a remi, a pedali ed a vela, devono inoltre:
a) predisporre corridoi d’ingresso e di uscita delle imbarcazioni, segnalati da apposite boe;
b) segnalare, mediante apposizione di boe, il limite dei 200 metri dalla costa oltre il quale i natanti a remi e a pedali non possono allontanarsi.
c) fornire gli obbligatori giubbetti di salvataggio omologati e farli indossare a chi dichiari di non saper nuotare.
d) dotare i natanti tipo pattini, pedalò, barche a remi e a vela di salvagente anulare con cima galleggiante di lunghezza non inferiore a 30 metri, ogni due persone imbarcate.
e) informare gli utenti dei limiti relativi al numero massimo di persone trasportabili e, delle distanze massime di navigazione consentite, assicurandosi inoltre, che vengano rispettati.
f) munirsi di cassetta di pronto soccorso e di estintore.
Tutte accortezze che devono servire per poter permettere a chiunque di potersi godere un giro in barca nel lago, in assoluta sicurezza e senza che possano accadere incidenti.