Ha dell’incredibile quello che il Commissario Prefettizio ha scoperto nelle carte del comune di Ceccano.
L’amministrazione di Ceccano, guidata dal centro destra fino allo scioglimento per i noti fatti giudiziari, dell’inchiesta the good lobbies, non ha mai riscosso i tributi degli ultimi anni, accumulando un credito di 11 milioni di euro.
Eppure la ex giunta Caligiore piangeva miseria affermando che il Comune non aveva soldi, quando invece doveva incassare i tributi comunali per 11 milioni di euro.
Ad uscire pubblicamente su quest’altra pagina buia dell’amministrazione di centro destra alla guida del comune di Ceccano, fino agli arresti della Questura di Frosinone, è l’associazione Ceccano 2030 che chiede come mai in tutti questi anni nessuno abbia provveduto a far pagare i tributi ai cittadini.
“11 milioni d’euro non incassati dal Comune da una decina d’anni a questa parte. Ora che il commissario prefettizio ha scoperto il guaio, l’ufficio preposto è stato chiamato alla riscossione forzata delle tasse non pagate da quei contribuenti che, negli anni passati, hanno evitato di pagare i tributi sulla seconda casa (8 milioni non versati nelle casse comunali) e/o per il servizio tributi (3 milioni)” Questo è quanto afferma Ceccano 2030 in una nota stampa.
Interrogativo d’obbligo anche perché la mancata riscossione dei tributi è decennale, quindi va da se che, o non c’era la capacità della riscossione, o c’era la volontà politica di non procedere alle riscossioni.
Questo in sostanza il sunto del comunicato di Ceccano 2030. “Com’è stato possibile che, in tutto questo periodo, il Comune di Ceccano non abbia incassato tributi che gli erano dovuti e che, in un momento storico così difficile per gli enti locali, avrebbero fatto più che comodo per poter amministrare la nostra città, quando tutti i consiglieri comunali della maggioranza fino a due mesi fa piangevano miseria dicendo che non c’erano soldi per fare niente, tranne le feste? ” Si chiede Ceccano 2030 che aggiunge ancora:
“Tra i debitori del Comune non ci sono solo singoli cittadini che, magari per problemi economici, non hanno pagato poche centinaia di euro, ma tanti “grandi evasori” mica deve venire il dubbio ai ceccanesi che la dimenticanza fosse voluta chissà per quale favore? “
“Si tratta “solamente” di incompetenza tecnica, oppure c’è qualcosa di ancor più inquietante nel meccanismo di mancato introito e nel più generale rapporto fra controllori e controllati, che fa riferimento a qualche strano principio elettorale del tipo “non prendo, affinché tu mi dia”? ” Accusa Ceccano 2030, che però ora esprime anche preoccupazione per la situazione complessiva del Comune, chiedendo la revoca dell’affidamento del servizio di riscossione dato a terzi.
“Ribadiamo tutti i nostri dubbi sulla privatizzazione del servizio di riscossione tributi: ci auguriamo che a breve il Commissario prenda in considerazione la nostra formale richiesta di revoca della delibera di giunta n. 112 del 17.05.24 sulla privatizzazione del servizio tributi ” Afferma Ceccano 2030.
“Al momento ci sentiamo decisamente preoccupati nel sapere che, entro il 2035, il Comune dovrà recuperare un deficit di bilancio di almeno 6 milioni di euro. Al di là come andrà a finire la vicenda – e ci auguriamo che si concluda positivamente per le casse comunali, vista la notizia dei pignoramenti dei conti correnti – ci amareggia sapere che questo potrebbe tradursi in un ulteriore abbassamento della quantità e della qualità dei servizi offerti alla nostra cittadinanza.” Afferma Ceccano 2030 che ha già individuato le responsabilità, non solo politiche, di questa situazione
“Se questo avverrà, sarà l’ennesima conferma delle numerose, e vergognose, responsabilità delle due giunte di centrodestra che hanno mal amministrato Ceccano nel corso di questo decennio” Chiude la nota di Ceccano 2030.