Proseguono gli interrogatori di garanzia davanti al giudice per le indagini preliminari (gip) nell’ambito dell’inchiesta “The Good Lobby”. L’indagine ha terremotato il panorama politico di Ceccano e ha condotto agli arresti domiciliari dieci persone, coinvolte a vario titolo nei presunti illeciti che l’inchiesta mira a portare alla luce.
La posizione del sindaco di Ceccano, Roberto Caligiore, sospeso nel frattempo dalla carica dal Prefetto, è al centro dell’attenzione. Durante l’interrogatorio, Caligiore ha scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere, un diritto garantito agli indagati che permette loro di non rispondere alle domande del giudice, decisione che spesso si assume in attesa di chiarimenti o valutazioni ulteriori sulla strategia difensiva. La sua scelta lascia aperte molte domande sulle motivazioni e sulle implicazioni dell’inchiesta.
Oltre a Roberto di Caligiore, sono stati ascoltati Stefano Polsinelli e Stefano Anniballi, avvalsisi anche loro della facoltà di non rispondere.
Gli arresti, eseguiti dalle forze dell’ordine nelle scorse settimane, riguardano accuse gravi di corruzione. Tra le persone coinvolte, figurano funzionari e membri dell’amministrazione, sospettati di aver utilizzato il proprio ruolo per finalità poco trasparenti.
Al centro delle indagini vi sarebbero alcuni progetti di rilevanza strategica per Ceccano, in particolare i lavori legati ai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Gli inquirenti stanno verificando se vi siano state irregolarità nelle procedure di assegnazione degli appalti, sollevando il rischio che i finanziamenti concessi debbano essere restituiti in caso di conferma delle violazioni.