L’indagine sulla corruzione legata agli appalti pubblici, soprannominata “The Good Lobby“, ha scosso la provincia di Frosinone. Sono tredici le persone accusate di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione, tra funzionari e dipendenti del comune di Ceccano, imprenditori e professionisti del frusinate e del napoletano ed il sindaco del comune ciociaro.
Il gruppo è accusato di aver manipolato appalti legati ai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) e ai fondi europei per l’accoglienza dei migranti.
Le forze dell’ordine, coordinate dalla Procura di Frosinone e dalla Procura Europea, hanno eseguito le misure cautelari, tra cui dieci arresti domiciliari e tre interdizioni dalla possibilità di concludere contratti con la pubblica amministrazione.
I nomi degli arrestati ed i fatti che hanno portato all’apertura dell’inchiesta
Tra gli arrestati figurano: Stefano Anniballi, Antonio Annunziata, Diego Aureli, Camillo Ciotoli, Vincenzo D’Onofrio, Stefano Polsinelli, Elena Papetti, Danilo Rinaldi, Gennaro Tramontano e Roberto Caligiore, attuale sindaco di Ceccano anch’egli agli arresti domiciliari.
L’inchiesta ha fatto luce su un complesso sistema di illeciti che ruotava attorno agli appalti pubblici per un valore accertato di circa 5 milioni di euro. Gli accertamenti finanziari hanno permesso di ricostruire il modus operandi dell’associazione, che attraverso un sistema di fatture false e bonifici a favore di aziende fittizie, riciclava il denaro per poi redistribuirlo in contanti tra i membri del gruppo.
Le opere sotto inchiesta includono importanti lavori di riqualificazione del centro storico di Ceccano, per un valore di oltre 600 mila euro, la messa in sicurezza della scuola elementare di Borgo Berardi per un importo di circa quattrocento mila euro e i lavori di restauro del Castello dei Conti, per un valore di oltre un milione di euro. L’accusa è che tutti questi appalti siano stati affidati attraverso la così detta procedura negoziata, uno strumento con cui una stazione appaltante aggiudica un contratto pubblico senza espletare l’ordinaria fase preliminare di pubblicazione del bando di gara. In questo caso considerata in violazione delle normative esistenti.
Inoltre, è stato oggetto di indagine anche un appalto per i servizi di accoglienza integrata per richiedenti asilo e rifugiati, con la cooperativa vincitrice che ha ricevuto dal comune circa un milione e mezzo di euro per il triennio 2021-2023. Nel 2022, la stessa cooperativa avrebbe, secondo gli inquirenti, effettuato bonifici per una cifra di circa 60.000 euro verso una delle società legate alle persone oggetto dell’indagine.
L’operazione, condotta dalla Squadra Mobile di Frosinone in collaborazione con il Servizio Centrale Operativo (Sco) della Direzione Centrale Anticrimine, rappresenta una delle prime indagini coordinate dalla Procura Europea, che ha il compito di proteggere gli interessi finanziari dell’Unione Europea.