Una giuria federale di West Palm Beach, in Florida, ha stabilito che Chiquita Brands International è responsabile del finanziamento di un gruppo paramilitare di destra in Colombia negli anni ’90 e 2000. Il verdetto ha assegnato 38,3 milioni di dollari di risarcimento a otto famiglie le cui vite sono state devastate da queste azioni.
L’organizzazione in questione, le Forze di Autodifesa Unite della Colombia (AUC), è stata finanziata da Chiquita per un totale di 1,7 milioni di dollari tra il 1997 e il 2004. Questo gruppo è stato implicato in gravi violazioni dei diritti umani, inclusi omicidi, torture e altre forme di terrorismo contro i lavoratori. Earth Rights International, l’organizzazione che ha avviato il caso legale nel 2007, ha descritto il verdetto come “una pietra miliare per la giustizia”.
I finanziamenti da parte di Chiquita venivano registrati come “pagamenti di sicurezza” nei registri aziendali. La società ha affermato di aver iniziato a effettuare questi pagamenti dopo che il leader delle AUC, Carlos Castaño, aveva minacciato di danneggiare i dipendenti e le proprietà di Banadex, una controllata di Chiquita.
Un esempio tragico delle conseguenze di queste azioni è il caso di una vittima identificata con lo pseudonimo “Pablo Pérez”. Nel novembre 1997, Pérez fu sequestrato, torturato e ucciso da paramilitari delle AUC nella sua casa nel villaggio di Guacamayal.
Nonostante il pagamento le violenze contro i lavoratori sono continuate. Le AUC hanno utilizzato il denaro fornito da Chiquita per eliminare i guerriglieri di sinistra dalle regioni di coltivazione delle banane e per reprimere i sindacati e i lavoratori che venivano considerati come “problemi di sicurezza”.
Chiquita ha una storia lunga e controversa in America Latina. La società, precedentemente conosciuta come United Fruit Company, ha spesso utilizzato metodi brutali per proteggere i propri interessi economici, incluso il coinvolgimento in colpi di stato sostenuti dagli Stati Uniti e la repressione di scioperi sindacali.
Il verdetto della giuria rappresenta un passo significativo verso la responsabilità aziendale per le violazioni dei diritti umani. Secondo gli avvocati delle famiglie, questo risultato non potrà mai restituire i loro cari, ma stabilisce chiaramente la responsabilità di Chiquita per il finanziamento del terrorismo.
Un portavoce di Chiquita ha dichiarato che l’azienda intende presentare appello contro il verdetto. Tuttavia, questo caso potrebbe segnare l’inizio di una nuova era di responsabilità per le aziende che traggono profitto dalle violazioni dei diritti umani.