Riccardo Mastrangeli sarà ricordato anche per essere l’unico Sindaco in Italia ad aver presentato un emendamento al suo stesso bilancio, per inserire l’alienazione di un immobile comunale, fortemente voluto dall’ex Sindaco Domenico Marzi.
Come si dice dalle parti di Roma e provincia “che s’ha da fà pe’ campa’ “. Un detto che calza a pennello con quanto sta accadendo a Frosinone, dove con questo emendamento il Sindaco Mastrangeli ha siglato la fine del centro destra e l’inizio di una coalizione variopinta che va da Fratelli d’Italia, passando per la Lega, la lista Ottaviani, Vannacci e per finire nel centro sinistra.

Alcuni potrebbero indicarla come una maggioranza di salvezza cittadina, altri come un accordo trasversale per continuare a tirare a campare.

L’aspetto clamoroso è che il Sindaco ha impiegato quasi 4 mesi per portare in consiglio comunale il bilancio, che doveva essere approvato entro il 31 dicembre, approfittando della deroga concessa e quindi, dopo le consultazioni con i gruppi consiliari, ci si aspettava un documento di bilancio presentato in maniera granitica dall’amministrazione comunale.
Il bilancio di previsione, tra l’altro, traccia la strada che, partendo dal programma elettorale, l’amministrazione intende realizzare. E qui ne accade una bella.

Dopo il giro di consultazioni e capito che non c’era la sicurezza di superare il voto di bilancio, Mastrangeli ha presentato un emendamento al suo bilancio, come primo firmatario, per l’alienazione dell’immobile ex Mtc.
Un emendamento sottoscritto anche da Domenico Marzi, e da Andrea Turriziani della Lista Marini. In questo modo si sigla il patto sul programma e si impegna il sindaco a fare una cosa che non era neanche nelle intenzioni del suo programma, ma che invece è nei progetti della Lista Marzi, ma affonda la radici nella consiliatura guidata dall’ex Sindaco Marini.
Ma c’è di più. A suggellare questo accordo, nell’emendamento ci sono le firme dei consiglieri di maggioranza che sostengono Mastrangeli.
Ma il braccio di ferro è appena iniziato. Infatti la Lista Ottaviani e la Lega hanno presentato due emendamenti per due finanziamenti che arriveranno da fondi reperiti da Nicola Ottaviani, ma che non sarebbero stati inseriti nel bilancio, altrimenti non se ne capisce il motivo di presentare degli emendamenti.
Sono emendamenti concordati, quelli della Lega e della Lista Ottaviani? E’ possibile. Oppure la certezza dei finanziamenti sarebbe arrivata a bilancio chiuso rendendo necessario quindi gli emendamenti? Lo si scoprirà solamente mercoledì, giorno in cui è stato convocato il consiglio comunale.
Così continua il braccio di ferro, o se volete il balletto, di questa travagliatissima consiliatura che brilla più per i video virali, che per le iniziative messe in campo.
Con questi emendamenti, quindi, Mastrangeli riuscirà a salvarsi e a restare in sella allo scranno più alto di Palazzo Munari. Per quanto tempo ancora, con una colazione così variopinta, è difficile da capire.
Il dato oggettivo è che Mastrangeli, con il consenso tacito di Fratelli d’Italia e della Lega nella persona di Nicola Ottaviani, ha decretato la fine politica del centro destra e l’inizio di una coalizione di centrodetra-sinistra.