Prosegue la protesta di Coldiretti contro l’assessore Righini e la giunta regionale. Sono già due le notti che migliaia di agricoltori hanno passato nelle tende montante nel piazzale antistante alla sede della giunta regionale in via Rosa Raimondi Garibaldi.
Gli agricoltori sono veramente arrabbiati e non intendono andare via se prima non avranno portato a casa risultati concreti e non le solite rassicurazioni che fino ad oggi non solo non si sono trasformati in atti concreti ma addirittura, non arrivando risposte a temi sollevati dalla Coldiretti, stanno mettendo in grave rischio i settori zootecnico, del kiwi, dell’olivocultura, del lattiero caseario bufalino, delle nocciole.
Prosegue quindi il braccio di ferro tra la Coldiretti con a capo il presidente regionale Davide Granieri e l’assessore all’agricoltura Giancarlo Righini.
Proprio l’assessore Righini è finito nel mirino degli agricoltori Coldiretti, reo secondo loro, di svolgere l’incarico a mezzo servizio e inconsapevole della grave crisi che attraversano tutti i settori dell’agricoltura che nel Lazio rappresenta una parte importante del Pil.
Nonostante l’incontro di martedì con il Presidente Rocca e l’assessore stesso, nel quale la Regione ha dato ampie rassicurazioni, nonostante il tavolo permanente di confronto, nonostante il sostegno dei consiglieri di maggioranza alla Coldiretti senza sconfessare però Righini, gli agricoltori dalla regione non se ne vanno.
Così ieri hanno passato una giornata uggiosa e fredda, ma il buon umore non è venuto meno ne tanto meno la determinazione.
A suonare la carica è stato proprio Granieri che ai microfoni della Rai è stato esplicito. “La nostra è una mobilitazione permanente la nostra fino a quando non verrà ridata all’agricoltura la giusta centralità. Dopo venti mesi di sofferenze e un assessore a mezzo servizio che delega tutto alla tecnostruttura e al direttore generale hanno prodotto solo disastri” Ha detto Granieri che ha proseguito nell’elencare i problemi del settore agricolo laziale.
“Chiediamo risorse e chiediamo azioni. Il piano strategico della fauna selvatica non è partito e l’unico risultato è che sono stati chiusi gli allevamenti dei maiali e gli abbattimento non sono avvenuti. Grossi problemi con i lupi, i pastori devono stare nelle macchine per difendere i loro greggi dai lupi.” Ha aggiunto Granieri
“L’agricoltura non è la cenerentola degli interessi di questa regione, noi siamo centrali, produciamo cibo e garantiamo bellezza, garantiamo presidio territoriali ed esigiamo rispetto. Siamo aperti al dialogo ma esigiamo risposte concrete ora.” ha concluso Davide Granieri.
Anche il problema del kiwi sta producendo grossi problemi per un prodotto d’eccellenza nazionale, il settore olivicolo che ha avuto una resa del 30% in meno, il problema legato al prezzo del latte bufalino e la crisi delle nocciole. Insomma in venti mesi la Regione, secondo Coldiretti, non è stata di mettere in campo nessuno strumento per fronteggiare queste situazioni.
Una vertenza che, ad oggi, non trova via d’uscita, se è vero che l’assessore e gli uffici regionali dell’agricoltura hanno affermato di non avere risorse necessarie per affrontare questi problemi.
Cosa succederà nelle prossime ore? E’ difficile stabilirlo. Resta solo la mobilitazione, mentre ieri alcuni consiglieri regionali di opposizione si sono schierati al fianco della Coldiretti portando la loro solidarietà e sostegno agli agricoltori in lotta, per vedere garantito il diritto a poter portare avanti il lavoro nelle proprie aziende.
“La mobilitazione di Coldiretti sotto la Regione Lazio testimonia che le promesse che avevano accompagnato l’avvento del governo Meloni risultano disattese perfino nel Lazio. Regione della presidente del Consiglio e in un comparto in cui grande era stata l’apertura di credito.” Hanno detto i consiglieri regionali del Partito Democratico in una nota
“L’immobilismo della giunta Rocca investe tutti i campi dell’amministrazione regionale e quello dell’agricoltura, per le difficoltà enormi che vive il settore, è uno di quelli che soffre di più questa incapacità di governo della destra. Per questo siamo al fianco dei coltivatori e allevatori che da mesi subiscono e denunciano inascoltati una crisi profonda delle principali filiere agricole, del latte, della zootecnica con gravissime ripercussioni su tutto il territorio ed esprimiamo pieno sostegno alle ragioni della protesta in corso” Conclude la nota del PD.