Stava lavorando in una azienda agricola a Borgo Santa Maria, intento a mietere il fieno, quando, per cause che dovranno essere accertate, è finito con il braccio all’interno del macchinario che gli ha tranciato l’arto, oltre ad altre fratture.
Un gravissimo incidente sul lavoro che avrebbe dovuto far precipitare il datore di lavoro a prestare soccorso, invece il lavoratore di origine indiana è stato messo su un furgone nove posti, quello magari usato dal suo caporale e scaricato davanti casa sua.
Solo l’intervento dei suoi connazionali ha consentito l’arrivo dei sanitari. A denunciare l’accaduto la Flai Cgil di Latina che è stata contattata dagli amici del lavoratore indiano che si sono rivolti al Sindacato per ricevere assistenza.
Ora su questo episodio gravissimo riconducibile a storia di ordinario caporalato che avvengono da decenni in provincia di Latina e che la Flai Cgil ha sempre denunciato, dovranno indagare le forze dell’ordine, gli ispettori del lavoro.
“Il lavoratore indiano è stato scaricato in strada come un sacco di rifiuti” dicono dalla Flai Cgil. Il fenomeno del caporalato è talmente diffuso in provincia di Latina, che in alcune aziende, i prop0rietari non sanno nemmeno chi siano le persone che lavorano per loro, in quanto gestiti da caporali italiani e etnici.
Poi c’è il fenomeno delle aziende che esse stesse gestiscono il caporalato, con abusi, sfruttamento, sotto salario.
Su questi fenomeni, oltre al sindacato ha indagato e acceso i riflettori Marco Omizzolo, sociologo, da sempre impegnato nella lotta contro lo sfruttamento e il caporalato in provincia di Latina.