Finalmente si comincia a fare luce sulla situazione del monte Artemisio.
Dopo i nostri reportage, gli interventi di Sergio Andreozzi e Carlo Quaglia che hanno evidenziato perplessità su come si sta operando, arrivano le prime risposte.
La sospensione della concessione ad inizio 2023 fu fatta dal comune per verificare se vi erano i presupposti per la revoca e soprattutto quali implicazioni potessero scaturire.
La riattivazione della concessione non è stato un atto preso alla leggera, come dichiarato dall’ex sindaco Pocci, ma frutto di un lavoro realizzato di concerto tra l’avvocatura del comune, i dirigenti e gli organi sovracomunali.
Anac e Agenzia delle Entrate hanno confermato al comune che questa concessione è assimilabile ad un appalto e in forza di ciò si decise la riattivazione della concessione, dando modo alla ditta di proseguire i lavori.
Almeno adesso un aspetto pare essere chiaro.
Ora bisognerà capire se quanto sta avvenendo in montagna, in queste settimane rispetti il capitolato di appalto, i progetti sui lotti.
Cosa farà il sindaco Cascella?
Asseconderà quanto richiesto da Difendere Velletri e quanto evidenziato dalla interrogazione di di Andreozzi, oppure tirerà diritto senza fugare i dubbi su come sta lavorando la ditta?
Intanto la nostra inchiesta ha smesso l’opinione pubblica ed un risultato l’ha già ottenuto.
Da Genzano, da Nemi sono arrivate notizie sul taglio per “errore” di un lecceto secolare.
Si avete capito bene. Un taglio di un lecceto secolare per errore.
Anche da Rocca di Papà sono arrivate segnalazioni dei cittadini con testimonianze fotografiche su come si stanno esegue di i tagli del bosco ceduo.
È evidente che la tematica della salvaguardia ambientale sta a cuore a tanti cittadini che ci seguono con attenzione e ci mandano segnalazioni.
Laspunta proseguirà questa inchiesta, che come avevamo anticipato, riguarda i boschi dei Castelli Romani, facendo un focus sul territorio già a partire dai prossimi giorni.