La Cassazione ha respinto il ricorso di Roberto Pietrocini e Giuseppe Peppe, accusati di falso ideologico e sfruttamento di manodopera migrante. Si chiude quindi con 3 anni e 2 mesi di reclusione e il pagamento di una multa di 1 milione di euro per Pietrocini, e con 3 anni di reclusione e una multa di 990.000 euro per Peppe.
L’inchiesta, partita nel 2014, ha visto la Corte d’Assise d’Appello emettere la sentenza ad ottobre 2023. Molte delle accuse a più di 30 imputati sono cadute per decorrenza della prescrizione.
Questa sentenza arriva a poche settimane dalla morte di Satnam Singh, un evento che ha portato a un’intensificazione dei controlli in molte aziende dell’agro pontino. Un fenomeno ancora lontano dall’essere debellato, sia a causa della legge Bossi-Fini sia per il controllo della malavita organizzata.
L’inchiesta ha rivelato che gli immigrati pagavano fino a 15.000 euro per ottenere visti di ingresso, per poi vivere in clandestinità. Le indagini, condotte dalla Questura di Latina e dalla Direzione distrettuale antimafia di Roma, hanno messo in luce un sistema di sfruttamento dei migranti da parte di imprenditori e intermediari, molti dei quali sono stati coinvolti nel processo.
Le condanne di Pietrocini e Peppe rappresentano un passo importante nella lotta contro il fenomeno dell’immigrazione clandestina e dello sfruttamento lavorativo.