Un consiglio comunale, richiesto dalla opposizione “per intraprendere misure urgenti a favore della legalità a seguito della trasmissione 100 minuti andata in onda su La 7 riguardante fenomeni di criminalità organizzata ed omicidi che hanno coinvolto anche la città di Velletri”, andato avanti con toni moderati e con l’intento finale di trovare una quadra tra gli ordini del giorno presentati uno dall’opposizione e l’altro dalla maggioranza, si è infiammato sul finire per un durissimo intervento del Sindaco Ascanio Cascella che ha lanciato pesanti accuse sulla minoranza e anche sospetti di comportanti se non illeciti, almeno imbarazzanti, nei riguardi di qualche consigliere d’opposizione presente in aula.
Un intervento che ha spaccato in due il consiglio comunale e che ha impedito ogni possibilità di condividere una comune posizione tra maggioranza ed opposizione.
Per tutta risposta infatti i consiglieri del Partito Democratico hanno abbandonato l’aula dicendo che era ora impossibile per loro votare l’ordine del giorno della maggioranza che pure erano orientati a condividere.
E va detto che anche l’ex sindaco ed attuale assessore di questa maggioranza Fausto Servadio è uscito fuori dall’aula scuro in volto, dando l’impressione di non aver apprezzato l’intervento del Sindaco.
Ma andiamo con ordine. Ad aprire la discussione era stata la vicesindaco Chiara Ercoli che con un apprezzato intervento ha ricordato come Velletri non sia quella descritta dalla trasmissione de La 7, con tanto di racconti personali a dimostrare quanto sia grande il cuore dei cittadini veliterni e quanto sia meravigliosa la nostra città: “A noi interessa difendere Velletri da una immagine che non corrisponde al vero.”
Giulia Ciafrei ha spiegato il motivo della convocazione di questo consiglio comunale quale prima firmataria della richiesta: “Il tessuto sociale di Velletri è sano e nessuno lo mette in dubbio, ma dobbiamo renderci conto che nella realtà non ci sono solo persone oneste e quella trasmissione dovrebbe servirci come campanello d’allarme.”
Più drastico Faliero Comandini della Lega: “Quello di quella trasmissione non è giornalismo d’inchiesta, ma giornalismo per screditare la nostra città. Lo scopo era solo quello di infangare Velletri. E per quanto riguarda il lavoro di avvocato del Sindaco, sono stati gli elettori a decidere votandolo e di questo l’opposizione deve farsene una ragione. Questa amministrazione ha fatto tanto e tanto ancora farà per la sicurezza.”
Edoardo Menicocci del Pd è intervenuto dicendo: “Nessuno sta accusando questa maggioranza per i fatti emersi con la trasmissione de La 7, ma nemmeno possiamo ignorare quanto emerso a proposito dei fatti criminale che sono accaduti a Velletri.”
Da Marilena Ciarcia è arrivato l’invito a mostrare coesione tra maggioranza e minoranza per far capire bene ai cittadini che “politica e criminalità sono due cose ben separate e a Velletri non c’è alcun connubio tra loro”.
Fausto Servadio ha preso la parola a titolo personale per dire che sul fronte della criminalità organizzata, gli amministratori locali possono fare ben poco ricordando ogni volta che come Sindaco ha cercato di affrontare il problema, si è sentito rispondere dalle autorità superiori che questo compito spetta alle Forze dell’Ordine e non agli amministratori.
Per quanto riguarda la sua presunta incompatibilità ha aggiunto: “Non mi dimetto perché sto facendo il bene di Velletri. Amo questa città più di me stesso e per questo sono qui.”
A questo punto sembrava che le posizioni di maggioranza e minoranza non fossero troppo distanti e che si potesse arrivare alla votazione di tutti e due gli ordini del giorno presentati, entrambi orientati verso la difesa della legalità nella nostra città, l’intervento del Sindaco Cascella ha però sparigliato le carte:
“Il vostro ordine del giorno – ha detto rivolto alla minoranza – afferma che la politica e gli organi istituzionali debbano avere un atteggiamento di forte condanna nei confronti di fenomeni di criminalità organizzata.”
“Questa è una banalità che non vi rende onore, avete chiesto un consiglio comunale per discutere di una cosa banale che dimostra solo il vostro livore per aver perso le elezioni. Dove eravate voi quando succedevano i fatti denunciati in quella trasmissione?”
“Quando sono accaduti non avete fatto nulla. Perché non li avete posti come argomento di discussione in consiglio quando eravate in maggioranza? Quella sera avreste fatto meglio a vedere l’Isola dei Famosi piuttosto che quella trasmissione su La 7.”
“Noi in questo anno abbiamo fatto tanto per la sicurezza, invece di intraprendere questa crociata guardate gli atti e ve ne renderete conto.”
Ha poi parlato, senza fare nomi ed entrare nei particolari, di conflitti d’interessi, di assunzioni di parenti nelle cooperative, di contratti capestro lasciati in eredità dalla precedente amministrazioni ed accusato uno dei consiglieri di minoranza, presente in aula, di essere inadempiente nel pagamento della Tari e, nonostante ciò, di aver avuto la faccia tosta di discutere in consiglio del suo aumento.
Come detto un attacco durissimo, in risposta al quale il gruppo del Pd ha abbandonato l’aula: “Avevamo intenzione di condividere il vostro ordine del giorno – ha detto il segretario Menicocci – ma questo intervento del Sindaco rende la cosa impossibile.”
Giulia Ciafrei che ha invitato Cascella a fare in consiglio comunale il Sindaco e non l’avvocato con le sue arringhe, prima di uscire dal Consiglio.
E’ rimasta in aula Marilena Ciarcia che ha lamentato come si sia persa l’occasione di una presa di posizione congiunta di tutto il Consiglio Comunale su un tema importante come quello della legalità.
Alla fine i consiglieri rimasti in aula hanno respinto l’ordine del giorno presentato dalla minoranza e approvato con 16 voti a favore quello della maggioranza.