“La protesta del 23 dicembre non è stata una manifestazione di guerrafondai. Siamo imprenditori agricoli abituati a lavorare, a produrre, a rispettare le leggi, a pagare le tasse.” Lo affermano i responsabili del Comitato spontaneo 23 dicembre a margine della protesta contro le tariffe del Consorzio di Bonifica della Valle del Liri.

“Abbiamo voluto denunciare lo stato di disagio economico delle aziende costrette a sostenere la maggiore, imprevista, spesa di ruoli irrigui così gravemente maggiorati, peraltro a stagione produttiva conclusa e quando, per fare un esempio, le transazioni di compravendita del foraggio erano state calcolate su un parametro di spesa irrigua di 300 euro/ha – non 450 euro/ha.” Aggiungono dal Comitato 23 dicembre
“Abbiamo partecipato al tavolo del 27 dicembre convinti che le nostre ragioni avrebbero favorito soluzioni che, però, non sono arrivate.”


“Chiediamo il ritiro di un atto unilaterale della dirigenza consortile rischioso per la continuità produttiva delle aziende che potrebbero vedersi costrette ad interrompere le attività con gravi ripercussioni sull’economia locale.” Affermano con forza dal Comitato 23 dicembre che non mancano di sottolineare anche i disservizi che hanno dovuto subire durante la stagione appena trascorsa.
“Abbiamo patito, anche la scorsa estate, tanti disservizi irrigui, ma abbiamo evitato polemiche, consci delle difficoltà della dirigenza commissariale impegnata in un apprezzabile tentativo di rilanciare l’efficienza del Consorzio di Bonifica Valle del Liri. “

“Dopo ampia consultazione, abbiamo deciso di non ripetere la protesta in occasione della seduta della Consulta dei Sindaci del Cassinate.” Aggiungo dal Comitato che però ha stilato un documento da sottoporre ai Sindaci e alle Organizzazioni agricole
“Chiediamo alla Politica, alle Istituzioni e alle Organizzazioni Professionali Agricole – che hanno il dovere precipuo di rappresentanza della categoria – di prendere nella giusta considerazione le nostre legittime richieste.“
“Rappresentiamo alla Politica, alle Istituzioni e alle Organizzazioni Professionali Agricole la nostra crescente insoddisfazione, auspicando vogliano intervenire per la revoca degli aumenti dei ruoli e perché predispongano un quadro di stabilità contributiva che consenta alle aziende di programmare con fiducia le prossime stagioni produttive.“
“Chiediamo ai dirigenti del Consorzio, ai sindaci dei Comuni coinvolti, alla Regione Lazio – in particolare all’assessore Giancarlo Righini – comprensione, vicinanza e misure utili a risolvere la criticità attuale, ma anche funzionali alla predisposizione di un assetto che restituisca agli imprenditori la serenità per lavorare nell’interesse generale del territorio e per mantenere attivo il comparto agricolo che da sempre assicura ricchezza, produzione e lavoro.”Â