8 motivi per non realizzare il Borgo Protetto. Non è una presa di posizione del Movimento cittadino, ma le motivazioni che l’ingegner Luca Cerbara ha messo nero su bianco lo scorso 7 marzo, ovvero due giorni fa, in un documento protocollato e indirizzato nell’ordine al Presidente della Commissione Trasparenza, al Presidente della Commissione Urbanistica, ai Consiglieri Comunali, al Sindaco, al Segretario e Vice Segretario Generale (Responsabile della Trasparenza e Legalità), al Responsabile AA.GG. – SUAP di Cori (Responsabile del procedimento) Dott. Corrado Costanzi, al Responsabile Urbanistica ed Edilizia – Area 6, Ing J. Annalisa Tognin.
Un documento inviato via pec a tutti nel quale l’Ingegner Cerbara fa luce su tutto l’iter, almeno quello che lo ha riguardato fino alla sua sostituzione, ed un atto dovuto per rispondere alla domanda dei due presidenti delle commissioni consiliari e del Comitato dei Cittadini di Cori e Giulianello che aveva mandato una “segnalazione di probabile danno erariale per il Comune di Cori, derivante dalla stipula della Convenzione Urbanistica“.
Ma evidentemente questo documento diventerà anche oggetto di attenzione politica e di discussione, visto che nei pareri negativi espressi, l’Ing. Cerbara mette in risalto anche i richiami della Regione Lazio al Comune di Cori, su questo iter amministrativo.

Dopo una breve premessa l’ing Cerbara afferma “In riscontro alla Vs nota indicata in oggetto lo scrivente – in qualità di ex Responsabile dell’Urbanistica – conferma tutti i propri precedenti pareri tecnici negativi connessi all’intera procedura in questione “Borgo Protetto” .
Quindi l’ex dirigente dell’area urbanistica conferma a distanza di tempo tutti i pareri negativi che avevano accompagnato l’iter di questo controverso progetto. E allora tanto vale la pena verificare, da un esperto in materia, quali siano questi pareri tecnici negativi e i motivi che hanno portato l’ing. Cerbara ad esprimersi in tale senso.
Gli otto pareri negativi
L’ingegnere parte da lontano, dal 2015 quando diede un primo parere negativo il 5 maggio 2015, ma successivamente, il 27.05.2015 il sindaco espresse parere positivo e da questo parere fu avviato l’acquisto dell’area.
Il secondo parere “negativo e di sospensione del 10.12.2019 prot. n.ro 12925 è l’istanza prot.
n.ro 7177 del 15.07.2019 nella quale si riportava per altro anche indici urbanistici dell’area F2 del PRG del Comune di Cori non veritieri.” Afferma l’ing Cerbara.
Il terzo atto prodotto dall’Ing. Cerbara è un commento squisitamente tecnico sulla necessità di effettuare una variante al Piano regolatore non semplificata. Ma come afferma lo stesso ingegnere “la Conferenza dei servizi in forma semplificata veniva indetta dal SUAP con note prott. n.ri 2086/2020 e 2102/2020 – entrambe le note non assegnate allo scrivente – poi sostituito (senza quindi di fatto mai poter partecipare e/o intervenire nella procedura semplificata in questione) da un tecnico esterno con il Decreto Sindacale N.16 del 29.04.2020 con decorrenza dal 04.05.2020 fino a giugno 2020.”
Quindi vista la “ritrosia” dell’ingegnere lo stesso venne sostituito da un tecnico esterno per procedere alla Variante semplificata, nominato da un decreto sindacale.
Questo per evadere alla richiesta della Regione Lazio con nota prot. n.ro 181977 del 28.02.2020 in atti prot. n.ro 2704/2020, ma anche il tecnico esterno certificò che:

Come riporta lo stralcio inserito dall’Ingegner Cerbara nella sua relazione, alla quale aggiunge anche la prescrizione della Regione “La Regione Lazio con nota prot. n.ro 7825 del 03.06.2021 forniva il proprio parere tecnico di completa in edificabilità, confermando anche la necessità degli interventi di bonifica dell’area. Ad oggi non risulta riscontrabile la validazione del Livello 3 di MS di
controllo” afferma l’ingegnere.
Come quarto parere c’è la nota allegata successivamente alla Variante semplificata per la quale l’ingegnere Cerbara scrive “Dopo la conclusione della Conferenza Semplificata, la Regione Lazio in ordine alla procedura VAS comunicava la conclusione della relativa consultazione – in atti dell’Ente prot. n.ri 15548 del 07.10.2022 – in seguito alla quale il Responsabile del SUAP, doveva prendere atto che la dichiarazione del precedente Responsabile prot. n.ro 5499/2020 non era stata esauriente e/o sufficientemente argomentata e corredata di un analisi rigorosa, e quindi, fu costretto a chiedere allo scrivente – con nota prot. n.ro 16982 del 14.10.2022 – una nuova certificazione per poter applicare e giustificare la sua procedura semplificata ai sensi dell’art. 8 del DPR 160/2010 – VAS.” Scrive Cerbara che aggiunge:
“Tale certificazione veniva prodotta dallo scrivente – con esito negativo in ordine all’applicazione dell’art. 8 del DPR 160/2010 ed in modo anche più restrittivo rispetto all’Arch. Rocca – confermando solo che il P.R.G. del Comune di Cori non prevedeva un’area sufficiente per tale tipologia di insediamento denominato “Borgo Protetto” (cioè un area del P.R.G. in costanza con gli standard e con gli indici urbanistici di una F2 del Comune di Cori) (ndr la vigente Area F2 del PRG del Comune di Cori non ha gli indici urbanistici sufficienti per la realizzazione del progetto Borgo Protetto così come proposto, ancorchè indicati in modo non veritiero nella istanza preliminare prot. n.ro 7177/2019).“
Ed ancora “La mia certificazione prot. n.ro 17970 del 03.11.2022 veniva richiamata utilmente e correttamente nella VAS del 22.12.2022 solo in ordine all’assenza degli usi civici per le particelle oggetto di intervento“
Poi c’è il quinto parere tecnico negativo relativo alla procedura urbanistica semplificata del 15/04/2023. Scrive infatti così l’ing. Cerbara “In sintesi e principalmente lo scrivente forniva parere tecnico negativo all’applicazione della procedura semplificata ai sensi dell’art. 8 del DPR 160/2010 per la realizzazione del “Borgo Protetto” in quanto non si poteva procedere alla specifica certificazione di assenza e/o aree insufficienti destinate all’insediamento i impianti produttivi (zone F2) nel nostro PRG in quanto il progetto stesso così come elaborato ha gli indici urbanistici completamente diversi e maggiori da quelli della zona F2 del PRG del Comune di Cori.”
“Circostanza questa che puntualmente la Regione Lazio confermava con nota prot. n.ro 6785 del
21.04.2023 “ … pertanto non appariva congruente il riferimento dell’intervento alla Zona F2 di PRG.” (già evidenziato dalla R.L. precedentemente con nota prot. n.ro 814886 del 26.08.2022).
In ordine c’è il sesto parere negativo del 01.06.2023 prot. n.ro 8811, con il quale l’ingegnere Cerbara confermava tutte le criticità e irregolarità, come testualmente riportato nella relazione.
Scrive Cerbara “Si rimanda direttamente alla lettura della predetta nota visto le numerose eccezioni sollevate. A conferma la Regione Lazio si esprimeva nuovamente con un proprio parere negativo del 15.06.2023 prot. n.ro 9627/2023 respingendo per altro anche le richieste del Responsabile S.U.A.P. che tentava invano di accollare alla Regione Lazio il compito di assoggettabilità o meno dell’intervento in questione alla procedura di variante semplificata
di cui all’art. 8 del DPR n. 160/2010! ”
Aggiungendo “Anche la Regione Lazio rilevava il mio dissenso ad attivare la procedura semplificata tanto che lo ribadiva chiaramente nel Suo parere tecnico negativo.” Affermando che:
“Sempre nell’ambito della Conferenza dei Servizi decisoria, visto che la Regione Lazio aveva
richiesto una sufficiente argomentazione ed una analisi rigorosa il Proponente con nota prot.
n.ro 9889 del 22.06.2023 trasmetteva al S.U.A.P. uno stralcio planimetrico ubicativo delle aree F2 del P.R.G. del Comune di Cori e quella di intervento dichiarando altresì l’indisponibilità delle aree F2 come da stralcio del PRG”
A seguire il settimo parere negativo del 30.06.2023 prot. n.ro 10379 per il quale l’ing. Cerbara “confermava di nuovo tutte le irregolarità e criticità, fornendo altresì anche ulteriori precisazioni al fine di poter rendere edotti gli Amministratori ivi compreso la contrarietà alla certificazione del 22.06.2023 prot. n.ro 9889 in quanto non vera” Un atto d’accusa rilevante da parte dell’ing. Cerbara che si riferisce alla documentazione relativa alla dichiarazione da parte del Comune di assenza di incendi sui terreni. Documenti che sarebbero stati prodotti da un altro dirigente all’insaputa dell’ing. Cerbara.
Questo fatto ha prodotto l’ottavo parere negativo in data 03.10.2023 “lo scrivente inviata parere negativo con nota prot. n.ro 15741/2023. La nota prot. n.ro 15741/2023 – sebbene inviata anche alla Regione Lazio – non veniva presa in considerazione in quanto in data 29.09.2023 prot. n.ro 1077968 (in atti del Comune di Cori prot. n.ro 15515 del 29.09.2025 – prot. n.ro 6771 del 06.10.2023) la R.L. aveva già inviato il proprio parere tecnico negativo finale con prescrizioni ” Scrive l’ing. Cerbara che poi evidenzia come quello sia stato l’ultimo atto da lui prodotto ” Dopo di chè non mi è stato assegnato alcun documento, provvedimento e/o richiesta di chiarimenti
ed integrazione in ordine alla procedura in questione e quindi data la possibilità di chiarire
eventualmente gli aspetti critici con l’epilogo finale della revoca dell’incarico di Responsabile
dell’Urbanistica ed Edilizia (e non solo) in data 03.05.2024.” Sottolinea l’ingegnere.
Il parere dell’Ingegner Luca Cerbara
Nelle sue conclusioni, scevre da protocolli e rimandi l’ing. Cerbara infatti conferma che “In particolare si conferma che la procedura utilizzata dall’Ufficio S.U.A.P. per la realizzazione del
piano “Borgo Protetto” in variante al vigente strumento urbanistico del Comune di Cori non può
essere quella “semplificata ai sensi dell’Art. 8 del DPR 160/20210” in quanto manca ab origine il
presupposto e/o l’applicazione del principio fondamentale: “Nei comuni in cui lo strumento
urbanistico non individua aree destinate all’insediamento di impianti produttivi o individua aree
insufficienti ..”
Ed ancora “Infatti, nonostante il vigente P.R.G. del Comune di Cori preveda per gli insediamenti degli impianti produttivi le Aree denominate F2, il “Borgo Protetto” – così come progettato – non rispetta gli indici urbanistici della nostra area F2.”
“In sostanza – il piano “Borgo Protetto” nel Comune di Cori non potendo essere realizzato con un
area F2 del nostro P.R.G. – nessuno può produrre una “ .. attestazione e certificazione che nel
Vigente PRG approvato con Deliberazione della Giunta Regionale n.204 del 18-05-2012 adeguato
alle modifiche contenute nei pareri del Comitato Regionale per il Territorio resi con voto n.179/1
del 15-04-2010 e n. 196/1 del 15-12-2011 (consultabile sul sito on line dell’Ente Amministrazione
Trasparente Sezione Pianificazione) le aree F2 non hanno la superficie utile per l’intervento di cui
all’istanza presentata dalla Società I Borghi d’Italia Srl.” per poter applicare una procedura
semplificata ai sensi dell’Art. 8 del DPR 160/2010.” Dice ancora l’ing. Cerbara.
“Per la realizzazione del piano “Borgo Progetto” occorre procedere con una variante ordinaria
puntuale del nostro vigente PRG applicando la procedura ordinaria prevista dalla Regione Lazio di
cui all’art. 4 comma 5 della L.R. 02 Luglio 1987, n. 36 ss.mm.ii..” Scrive l’ingegnere.
Insomma una relazione che mette nero su bianco le criticità di questo progetto, che entra negli aspetti tecnici e indica anche come si sarebbe dovuto procedere in caso di variante semplificata, per la quale però non ci sarebbero, tecnicamente, gli elementi per farla.
Il caso dell’incendio e la trasmissione al SUAP
Così come accende un faro sulla trasmissione al Suap Castelli Romani, in data 27 settembre 2023, di una documentazione sull’assenza di incendi, fatta a sua insaputa e senza tenere conto invece “del Verbale VV.F. del 16.06.2022 Rep. 2958/1, in seguito la certificazioni della Polizia Locale (prot. n.ro 20167/2023) e la proposta di Giunta del 12.02.2024 di inserimento nel catasto incendi delle particelle oggetto di intervento (prot. n.ro 5904/2024)” come riporta lo stesso Ingegnere nella relazione.
Il Borgo Protetto a questo punto diventa sempre di più un progetto controverso, al di la delle dichiarazioni che vengono fatte. Un iter che invece di accelerarsi sembra proprio invece impantanarsi.