Dopo la conferenza stampa organizzata all’inizio dello scorso dicembre, il ”Movimento cittadini Cori” ha continuato la sua azione per fare chiarezza sul progetto del Borgo Protetto e sulla conseguente variante al piano regolatore.
Innanzitutto si è rivolto al Prefetto per ottenere il rispetto delle procedure per l’approvazione dell’aggiornamento del catasto incendi, che non sono state espletate correttamente.
“Infatti l’Amministrazione, nonostante l’area dove dovrebbe nascere il “Borgo Protetto” sia stata percorsa dal fuoco, non l’ha inserita nella lista, questo per scongiurare la norma secondo la quale se un terreno è stato oggetto di incendio non vi si potrebbe costruire per 15 anni.” Sottolinea il Movimento in una nota.
“Inoltre non è stata data pubblicità alla deliberazione della Giunta Comunale sul catasto incendi, e quindi i cittadini non hanno avuto modo di fare le eventuali osservazioni o contestazioni, per cui è possibile che qualche proprietario si ritrovi gravi vincoli a seguito dell’inserimento dei propri terreni tra quelli percorsi dal fuoco, anche se la responsabilità non è sua.” Aggiunge il Movimento nel suo intervento.
Il movimento dei cittadini ha chiamato ad un confronto diretto tutti i rappresentanti delle forze politiche locali e presenti in Consiglio Comunale. Hanno risposto all’invito il PSI con il consigliere Aristide Proietti, e FdI con i consiglieri Evaristo e Germana Silvi, ed il Consigliere di minoranza Francesco Ducci. Hanno poi risposto le coordinatrici territoriali del Movimento 5S, Maria Ciolfi, e del PCI, Sonia Pecorilli.
“Tutti gli incontri sono stati molto fruttuosi e si sono concordate azioni comuni per fare chiarezza su questo iter.” Ha evidenziato il Movimento che non risparmia critiche al PD.
“Va invece registrata l’assenza del PD, il cui segretario Paolo Cioeta, non ha risposto all’invito. È evidentemente che il PD, partito di maggioranza in Comune, sta sostenendo il progetto del Borgo Protetto, un progetto che, però non è mai stato menzionato nel suo programma elettorale del 2022.” Precisa il Movimento.
“Non solo, tutta la gestione dell’iter amministrativo del progetto privato è stato carente della necessaria trasparenza e e non si conosce la Convenzione Urbanistica dove dovrebbero essere riportati gli importi (milionari) della plusvalenza che la società dovrebbe versare nelle casse comunali, né tantomeno i vantaggi per la collettività che giustifichino l’interesse pubblico per concedere una variante così importante al piano regolatore in una zona ad elevato rischio sismico e idrogeologico e che richiederà lo sbancamento di una collina con rilevante dislivello” Conclude il Movimento.