Si continuano a negare i cambiamenti climatici, ma la situazione è drammatica e pericolosa.
Il rischio siccità è solo uno dei problemi con cui faremo i conti nei prossimi mesi.
Pubblichiamo qualche dato sulle temperature di questo inverno, ripresi dal programma Copernicus che a dir poco è estremamente allarmante e che andrebbe tenuto in debita considerazione da chi è deputato a legiferare, nei prossimi anni, a livello comunitario:
Febbraio 2024 è il mese di febbraio più caldo mai registrato a livello mondiale, come dichiarato dal Programma di osservazione della Terra dell’Unione europea ‘Copernicus’.
È record anche per la temperatura della superficie del mare. La media globale per febbraio 2024 (21,06°C) è la più alta per ogni mese nel dataset. Per intenderci ad agosto dell’anno scorso la temperatura era più bassa!
Anche in Italia il mese di febbraio del 2024 è il più caldo mai registrato dal 1800 a oggi, con un’anomalia di +3,09°C rispetto alla media del periodo 1991-2020.
In Italia anche la stagione invernale 2024 è stata la più calda mai registrata dal 1800 a oggi, con un’anomalia di +2,19°C rispetto alla media del periodo 1991-2020.
È il nono mese consecutivo – si legge nel rapporto Copernicus – che risulta essere il più caldo mai registrato per il rispettivo mese, registrando per gli ultimi 12 mesi la temperatura media globale più alta mai registrata. A livello di temperatura media globale giornaliera, sono stati raggiunti i 2°C sopra i livelli preindustriali per quattro giorni di fila.
Ed anche in Europa no va meglio. Secondo i dati di Copernicus inoltre, la stagione invernale 2023-2024 dell’emisfero boreale è stata la più calda a livello globale, mentre in Europa la temperatura è stata la seconda più calda mai registrata.
Tutto ciò è normale? Certamente no. Intanto però i politici fanno finta di niente e addirittura minimizzano il problema.
I danni di questa situazione si stanno già ripercuotendo nella quotidianità, sulle produzioni agricole. A breve saremo costretti a modificare radicalmente stili e comportamenti di vita ed alimentari.
I rischi sono la desertificazione delle aree del Paese più vicine all’Africa e la penuria di acqua potabile, per via della siccità che si verrà a creare e che è già in atto, mancando praticamente le piogge e la neve, altra scorta di acqua potabile; prova ne sono i ghiacciaci che si stanno sciogliendo e lo zero termico che di anno in anno si sposta sempre più in alto.