Se qualcuno pensava che le agitazioni, partite un pò di tempo fa, sull’Inceneritore di Roma da realizzarsi ai Castelli, fossero una sorta di fuoco di paglia, si è sbagliato di grosso.
I cittadini si sono caparbiamente organizzati, hanno fatto capire ai politici i rischi. I politici hanno saputo interpretare il volere popolare ed al di la della giacchetta politica indossata si sono schierati a favore del territorio, in maniera trasversale.
Giorno dopo giorno la protesta ha preso forma e sostanza e di fronte all’ostracismo del sindaco di Roma, Gualtieri e di alcuni esponenti politici, la protesta ha assunto la forma di lotta e di organizzazione.
In poche settimane, è partita una raccolta di firme e la votazione di un ordine del giorno nei consigli comunali per arginare questo progetto.
Dati, studi tecnici, statistiche sulle ricadute ambientali, manifestazioni, presidi e poi la raccolta di firme. Tutto è ruotato intorno alla capacità dei cittadini e delle citta dine di organizzarsi.
Per questo in poche settimane ben 10.000 firme sono state raccolte e questa mattina verranno consegnate ai Presidenti di Camera e Senato e al Presidente del Consiglio.
In questo senso la parole di Tonino D’Annibale, esponente del comitato #perlefuturegenerazioni che ha voluto sottolineare questo aspetto.
“I volontari dei comitati contro l’inceneritore di Gualtieri, sono stupendi.” ha detto D’Annibale.
“L’apporto del comitato per le future generazioni è stato straordinario. Grazie, grazie, grazie.”
“Il nostro lavoro, contro il crimine ambientale e contro la distruzione, perpetrata da Gualtieri, come concetto di lavorare insieme per lo sviluppo che diete vita all’area metropolitana, è solo agli inizi.”
“Il silenzio dei partiti, se tale resterà, – prosegue D’Annibale – sarà un silenzio colpevole che, al pari di Gualtieri, tradirà decenni di storia del nostro territorio. Quella storia aperta con rigore da veri dirigenti e sindaci di Roma autorevoli, non la consegneremo all’oblio della ragione.”
“Già da domani – prosegue D’Annibale – ripartirà l’organizzazione per la raccolta delle firme da indirizzare alla Regione Lazio che non deve abdicare alla sua funzione di governo.”
“Grazie ai nostri volontari i Comuni dei Castelli e del Litorale non saranno più la pattumiera di Roma.” chiude il suo intervento D’Annibale.
La battaglia contro l’inceneritore prosegue, quindi. L’obiettivo è impedire che venga realizzato un impianto dannoso per la salute dei cittadini dei Castelli e del litorale, con una tecnologia obsoleta e che rischia di far arrivare anche altri rifiuti, oltre a quelli della Capitale, per tenerlo in funzione.
In questi momenti si verifica quanto gli amministratori locali tengono alle loro comunità, piuttosto che essere ossequiosi, per tornaconti personali, ai partiti di riferimento.