La proposta di dimensionamento scolastico avanzata dal Comune di Ciampino sta generando un crescente malcontento tra docenti, genitori e parti sociali, suscitando preoccupazioni circa il futuro del sistema educativo locale.
La riorganizzazione, inserita in un contesto nazionale di razionalizzazione delle risorse, prevede l’accorpamento di diversi istituti e una redistribuzione degli alunni, ma viene criticata per la scarsa considerazione delle specificità locali e per i rischi che potrebbe comportare sulla qualità dell’offerta formativa.
Al centro del dibattito c’è il futuro del Secondo Circolo Didattico di Ciampino, che, secondo il
piano comunale, dovrebbe essere trasformato in un Istituto Comprensivo con l’introduzione di
una scuola secondaria di primo grado. Tuttavia, gli insegnanti sottolineano la mancanza di
strutture adeguate per accogliere gli studenti della nuova scuola e la difficoltà di fornire informazioni certe alle famiglie in vista degli imminenti open day e delle iscrizioni.
“Non sappiamo cosa dire ai genitori riguardo la nuova scuola, dove verranno collocati gli studenti? Quali spazi saranno disponibili per attività fondamentali come educazione fisica e laboratori?” ha commentato un docente, evidenziando la scarsa chiarezza sulle strutture che dovrebbero accogliere i ragazzi.
Nonostante le rassicurazioni da parte del Comune, che sostiene come il piano punti a ottimizzare le risorse senza compromettere la qualità didattica, la proposta ha innescato un clima di crescente sfiducia.
Il personale scolastico, affiancato da genitori e parti sociali, ha già annunciato l’organizzazione di manifestazioni per chiedere modifiche sostanziali al piano, temendo che le conseguenze a lungo termine possano compromettere la continuità didattica e l’efficacia dell’intero sistema scolastico cittadino.
Uno dei punti più critici riguarda l’accorpamento del Secondo Circolo: secondo gli esperti del
settore, la creazione di una scuola secondaria di primo grado con 2 classi, senza adeguati
investimenti e una pianificazione dettagliata, potrebbe infatti rivelarsi insufficiente a garantire la piena operatività e continuità didattica.
“Per un Istituto Comprensivo funzionante servono almeno tre cicli (9 classi) completi di scuola media,” sottolineano i sindacati. “La decisione presa in maniera unilaterale dall’amministrazione comunale rischia di avere effetti devastanti sull’intero percorso educativo degli studenti.”
La comunità scolastica di Ciampino, e in particolare quella del Secondo Circolo, si sente così tradita dalle istituzioni locali, accusate di ignorare le reali necessità delle scuole e di prendere decisioni senza un’adeguata comprensione delle dinamiche gestionali che regolano il sistema educativo.
“È inaccettabile che la politica continui a distanziarsi dalle esigenze reali dei cittadini” commentano alcuni genitori. “Chiediamo equità e rispetto per le peculiarità delle nostre scuole.”
Il futuro delle scuole di Ciampino, dopo oltre vent’anni, appare ancora una volta, incerto e appeso a un filo. Secondo i docenti e i genitori coinvolti in questa riorganizzazione, la mancanza di ascolto e la scarsa trasparenza nelle decisioni prese dall’amministrazione comunale hanno creato un clima di tensione che rischia di sfociare in un vero e proprio scontro tra cittadini e istituzioni.
La questione resta aperta e il dibattito, che sembra destinato a prolungarsi, potrebbe avere ripercussioni significative sull’intero sistema scolastico della città. La speranza della comunità è che, attraverso il confronto e la partecipazione attiva di tutte le parti coinvolte, si possa aggiungere a una soluzione che garantisca un futuro migliore per gli studenti e per l’intera città di Ciampino.