Da mesi voci si rincorrono voci sul possibile sostegno esterno, stampella o ciambella di salvataggio dicono alcuni, del gruppo consigliare che fa capo all’ex sindaco di Frosinone, l’avvocato Domenico Marzi, al sindaco Mastrangeli e alla sua sempre più risicata maggioranza.
Voci suffragate anche da alcuni comportamenti tenuti da Marzi e da alcuni sui consiglieri che, anche con la loro presenza, hanno consentito di mantenere il numero legale in consiglio comunale, o come la proposta sull’alta velocità e il coinvolgimento dei comuni, nato proprio da un intervento di Marzi in consiglio comunale e ripreso al volo dal Sindaco.
Ma l’obiettivo di Domenico Marzi non è certo quello di fare da stampella ad una amministrazione sempre di più in agonia e che ogni giorno perde pezzi.
L’ultima è la presa di distanze del consigliere di Fratelli d’Italia, Crescenzi che ha dichiarato il suo disaccordo al cambio dell’assessore, annunciando che in consiglio comunale si sentirà libero di dire la sua.
In questo scenario recuperare quattro consiglieri per Mastrangeli sarebbe come fare un terno al lotto sulla ruota di Frosinone, se esistesse, per questo si è lasciato intendere a delle prove di collaborazione reciproca con Domenico Marzi.
Ma a far scendere il gelo è proprio Domenico Marzi che ha ben chiaro in testa lo scenario.
“Se Mastrangeli pensa che basta mettersi un po’ di trucco per andare avanti si sbaglia di grosso. Serve una operazione di chirurgia estetica ” Ha detto con il suo sottile senso dell’umorismo Domenico Marzi.
“Non c’è nessun accordo – ha aggiunto Marzi- ed è evidente che in questo modo non ci sono troppi spazi di manovra.”
Il nodo di una eventuale collaborazione non sta però in un rimpasto di giunta. “Non è nelle nostre corde e non ci interessa – ha tagliato corto Domenico Marzi – la situazione di Frosinone è sotto gli occhi di tutti, basta girare per la città“
Il tema vero è che cosa fare per far uscire Frosinone dall’ingorgo, per usare un eufemismo.
“Noi vorremmo anche dare una mano, nell’esclusivo interesse della città, ma se la logica è solo quella dei numeri non ci interessa. Non siamo certo quelli disposti ad alzare la mano tout court” ha aggiunto Marzi.
“Il vero problema è che il Sindaco e la sua maggioranza devono prendere atto della situazione e mettere al centro un programma politico per uscire da questa situazione, non basato su quello che accadrà fra qualche anno, ma su quello che va fatto adesso” ha proseguito Marzi.
Marzi quindi, pone al centro della sua riflessione un punto fermo. Presa d’atto del Sindaco della situazione e quindi implicitamente di un fallimento politico, varo di un programma condiviso dalla maggioranza dei gruppi consiliari presenti in consiglio, avvio di una sorta di governo tecnico in grado di salvare la città.
“C’è bisogno di una profonda revisione del programma – ha detto Marzi – e del recepimento della nostra proposta programmatica. Per porre le basi ad una collaborazione c’è bisogno di spazi programmatici e di manovra.“
Per Marzi è il programma la chiave di volta di questo ragionamento, una inversione di tendenza radicale.
“Bisogna sciogliere i nodi che ci portiamo dietro da anni. Cosa vogliamo fare dei vecchi locali del corso? Noi pensiamo che si possa fare la casa dello studente e non si può rimandare, sono azioni che vanno fatte adesso.”
“Rivedere il transito di piazzale Kambo, quello che si sta facendo non è la soluzione migliore. Posso capire i lavori, ma così facendo si paralizza una intera zona della città. C’è il tema della viabilità, il BRT, dell’inquinamento dell’aria. Per fare questo c’è bisogno di una squadra di persone, che vadano al di là della politica, di una squadra capace di indirizzare la città e con i quali si faccia un ragionamento costruttivo, cosa che non vediamo, anzi si ha l’impressione che si navighi a vista“.
Un ragionamento, quello di Marzi, che sarebbe anche sensato, se dall’altra parte ci fosse qualcuno in grado di recepirlo. Invece per i fatti che vediamo, sembra proprio che Mastrangeli campi ormai alla giornata, che il suo cruccio sia quello di escogitare “stratagemmi” politici per superare l’empasse del numero legale in consiglio comunale e poi continuare per la sua strada. Capace solo di prendere qua e la qualche buona idea per rilanciarla come iniziativa propria.
Ma la città sta diventando ogni giorno di più invivibile, tra lavori, smog e problemi. Soldi spesi per ciclabili, poi rimosse, strade chiuse da decenni in attesa di essere riaperte, parcheggi da realizzare con sentenza del Tribunale in attesa di essere fatti dal 6 anni, un progetto del BRT ancora sulla carta e con tante incognite.
Solo il tempo, che è galantuomo, saprà dirci come andrà a finire. Marzi fa un discorso politico di spessore, certo tirando l’acqua al proprio mulino, ma di spessore. Forse troppo per essere compreso.