di Alessandro Volpi
Lussemburgo, Olanda e Irlanda sono Stati membri dell’Unione europea e fanno parte dell’Eurozona. Sottraggono, tuttavia, direttamente agli altri membri, solo in termini di elusione fiscale, oltre 45 miliardi di euro all’anno.
L’Olanda ottiene così il 30% del proprio gettito, attraendo in maniera artificiosa da altri Paesi, non solo europei, circa 90 miliardi di euro, garantendo un’aliquota speciale. Il Lussemburgo attira 50 miliardi, da cui deriva il 54% delle proprie entrate fiscali. L’Irlanda invece ottiene il 65% del proprio gettito, attraendo ogni anno 117 miliardi di euro dai Paesi con tassazione maggiore.
Per Malta questo sistema significa l’88% delle sue entrate fiscali complessive. Olanda e Lussemburgo, inoltre, attirano investimenti diretti esteri “fantasma” per oltre 7 mila miliardi di dollari, una cifra ben più alta di quelle stimate per tutti gli altri paradisi fiscali internazionali. Un’Europa così ha davvero poco senso e la situazione è resa ancora più ridicola dal fatto che questi paesi appartengono al fronte dei “frugali”, di quelli cioè che vorrebbero limitare le politiche espansive dalla Bce; certo, a loro non servono, la liquidità la ottengono in altro modo.
Riprendiamo un interessante spunto di riflessione apparso su l’Antidiplomatico.it