In Italia più di 8 persone su 100 vivono in condizioni di povertà energetica, un dato che peggiora nella fascia di popolazione anziana e che sembra destinato ad aggravarsi alla luce del rincaro dei prezzi dell’energia.
Il rischio è che le tensioni geopolitiche, in assenza di interventi mirati, portino a nuovi aumenti delle bollette. È per questo che Cgil, Spi, Filctem e Federconsumatori rilanciano la campagna di informazione che ha visto impegnate le quattro organizzazioni già nel corso del 2024.
L’obiettivo è aiutare le cittadine e i cittadini a orientarsi nella giungla di prezzi e tariffe. La campagna finora ha raggiunto migliaia di persone e oggi riprende per sostenere anche le richieste di specifici interventi politici: tra i primi da mettere in campo con urgenza, il rafforzamento delle misure di contrasto della povertà energetica, il disaccoppiamento del prezzo finale dell’energia elettrica dal prezzo del gas e la revisione dell’albo dei venditori di energia.
“Fermo restando che pensioni e salari dovrebbero essere adeguati al costo della vita – dichiarano Cgil, Spi, Filctem e Federconsumatori – chiediamo che venga aumentato l’importo del bonus energetico, allargata la platea dei beneficiari e semplificato l’iter per l’accesso. Allo stesso tempo occorre puntare su interventi che accrescano l’efficienza energetica delle abitazioni consentendo così di abbattere la spesa e ridurre i consumi di energia. Infine, sarebbe opportuno stabilire un automatismo che, a differenza di quanto accade finora, faccia scattare l’ingresso nel mercato tutelato al compimento del settantacinquesimo anno di età.”
Inoltre, per Federconsumatori, è necessaria una revisione del metodo di determinazione delle tariffe del servizio di tutela delle vulnerabilità.
“È assurdo che le fasce più deboli siano quelle che, ad oggi, subiscano in maniera più pesante gli effetti di queste speculazioni: in tal senso è necessario svincolare il metodo tariffario da meccanismi di mercato. Il servizio di vulnerabilità, a differenza del precedente servizio di maggior tutela, ha assunto un carattere di natura sociale e l’attuale determinazione della tariffa non risponde a questa esigenza.” Dice la Federconsumatori.
Nei mesi scorsi proprio la fine del mercato tutelato aveva già esposto i soggetti più fragili al rischio di incorrere in contratti particolarmente onerosi e poco chiari o in vere e proprie truffe.
Per questo le quattro sigle che rappresentano lavoratori, pensionati e consumatori sollecitano le aziende del settore a impegnarsi in un’informazione trasparente agli utenti.
Alla luce di queste considerazioni, poi, anche il progetto del governo sull’autonomia differenziata viene giudicato da Cgil, Spi, Filctem e Federconsumatori tanto folle quanto pericoloso: “L’autonomia differenziata costringerebbe le singole Regioni ad affrontare il tema dell’energia autonomamente, quando invece andrebbero costruiti interventi che guardano a politiche europee per famiglie e imprese. Per tutte queste ragioni – concludono – siamo sempre più motivati a portare avanti la nostra campagna referendaria per chiedere la cancellazione di questa legge”.