Una puntata speciale di Iceberg per proiettare lo sguardo alle prossime elezioni europee e raccontare la Giornata dell’Europa, che si celebra il 9 maggio di ogni anno nei Paesi membri dell’Unione Europea.
Il contenitore è andato in onda dallo spazio Esperienza Europa – David Sassoli di Roma, alla presenza di Carlo Corazza (Direttore dell’ufficio in Italia del Parlamento Europeo), Livio Gigliuto (Presidente Istituto Piepoli) e Gianni Todini (Direttore di Askanews).
A fare gli onori di casa è stato Carlo Corazza, che ha spiegato: «Questo spazio, così come tutti quelli simili nelle altre capitali europee, è stato fortemente voluto dal Parlamento Europeo per far avvicinare i cittadini, soprattutto i più giovani, alle istituzioni e far capire come funziona l’UE a livello legislativo e operativo. Lo spazio di Roma – ha aggiunto – è stato intitolato a David Sassoli, che da sempre aveva il desiderio di avvicinare l’Europa ai cittadini».
Corazza ha poi illustrato le varie attività svolte il 9 maggio in occasione della Giornata dell’Europa: «In campidoglio abbiamo incontrato le scuole ambasciatrici del Parlamento Europeo, con i giovani che, tra un mese, voteranno per la prima volta. Li abbiamo fatti dialogare con le istituzioni europee ed altri personaggi di spicco a livello mondiale, trattando temi attuali. Un dialogo importante per rispondere alle domande dei ragazzi su argomenti chiave per il futuro dell’Europa. La sera, invece, si è tenuto uno spettacolo che ci ha riportato ai principi dell’Europa, per poi concludere la giornata illuminando tutti i monumenti più importanti con i colori del nostro continente».
Corazza, infine, ha parlato delle prossime elezioni europee, spiegando anche la campagna “Usa il tuo voto” lanciata dal Parlamento Europeo: «È uno slogan che vuole spingere gli elettori alla partecipazione. Usare il proprio voto, infatti, significa incidere al 70/80% sulle scelte dell’Europa. Tra un mese siamo chiamati ad eleggere una nuova legislatura, che dovrà decidere che Europa lasceremo alle generazioni che verranno».
Livio Gigliuto ha fatto, invece, una panoramica sulle elezioni europee dell’8 e 9 giugno: «Ad un anno e mezzo di distanza dalle elezioni politiche, non ci aspettiamo grandi cambiamenti a livello italiano sullo scenario di voto. Il rischio, quindi, è che queste elezioni possano diventare un referendum su questioni interne. Oltre a ciò, si potrebbe registrare un nuovo abbassamento del tasso di partecipazione, scendendo addirittura sotto il 50%».
Analizzando poi l’elettorato, Gigliuto ha aggiunto: «Nonostante il rischio del tasso di partecipazione, si è registrato un innalzamento del gradimento per il mondo europeo, con 3 italiani su 4 che hanno fiducia nell’UE; un cambio netto rispetto all’ultima tornata elettorale. I più partecipativi sono i giovani, che si concentrano fondamentalmente su lavoro, transizione ecologica e tecnologia. L’augurio – ha concluso Gigliuto – è che i partiti non si concentrino su queste elezioni europee solo come un dibattito sul piano nazionale, ma che si aprano definitivamente all’Europa. Così facendo potrebbero essere maggiormente seguiti anche dal proprio elettorato».
Per Gianni Todini le prossime elezioni europee «saranno molto importanti, perché decideranno l’esecutivo che dovrà pronunciarsi su tematiche assai delicate come conflitti e crisi energetiche, solo per citarne due. La situazione, inoltre, è delicata visto che servirebbe un’Europa più unita, mentre alcuni Stati membri rivendicano più autonomia».
Anche Todini ha sottolineato come i giovani siano più coinvolti su temi europei, rispetto a quelli nazionali: «Sono consci che le barriere, non solo fisiche, non esistono più, grazie ad una comunanza di valori che fa dell’Europa un vero unicum a livello mondiale. I giovani, del resto, hanno sempre combattuto per i diritti, trovando risposte alle proprie esigenze».
Analizzando, infine, le scelte dei partiti italiani verso le elezioni, ha aggiunto: «Si stanno muovendo seguendo le linee guida presentate alle ultime elezioni politiche e i leader di partito scelti come capolisti, faranno da traino per quello che può diventare un referendum di popolarità nazionale. Questo è un fenomeno tutto italiano, visto che i partiti, attraverso le europee, vogliono capire se il programma che stanno mettendo in atto è gradito dalla popolazione».