Si conferma il trend nazionale anche nel Lazio. Fratelli D’Italia arriva al 31%, superando la media nazionale, mentre il PD si attesta al 26,5%.
Ottimo risultato anche per Alleanza Verdi Sinistra che sale al 7,24 e fa meglio di Forza Italia che si ferma al 7,2%. La Lega non va oltre al 6,9%.
Anche Stati Uniti d’Europa non supera il la soglia di sbarramento fermandosi al 3,95. Male Azione di Calenda, che nel Lazio registra una percentuale del 2,9%.
L’emergente Pace Terra e Dignità, invece, alla sua primissima esperienza elettorale, nel Lazio diventa la novità con il suo 2,6%, una media superiore a quella nazionale.
Il dato reso noto dal Ministero dell’Interno quando mancano poco più di mille sezioni da scrutinare, con dati definitivi su quattro provincie, Rieti, Viterbo, Latina e Frosinone, manca solo Roma.
Nel Collegio Italia Centrale, mancano circa 3000 sezioni da scrutinare queste le preferenze raccolte dai candidati più rappresentativi nel collegio Italia Centrale.
Giorgia Meloni supera le 456 mila preferenze, mentre Procaccini di FDI, supera le 84 mila preferenze e torna a Bruxelles, la Schlein nel prende oltre 121 mila, Zingaretti 81 mila.
Dentro Alleanza Verdi Sinistra la conta tra Marino e Smeriglio è vinta dall’ex sindaco di Roma, con oltre 24 mila preferenze, il doppio di Smeriglio.
In Forza Italia Tajani viaggia sopra le 81 mila preferenze, con De Meo che raggiunge quota 38 mila.
La candidata locale di Forza Italia, Tiziana Pepe prende 3 mila e 700 preferenze, meno di quanto erano le aspettative della vigilia, visto anche i mezzi economici messi in campo.
Nella Lega, Vannacci raccoglie 94 mila preferenze, Mario Abruzzese solo 21 mila. Stati Uniti d’Europa vede Matteo Renzi oltre le 52 mila preferenze. In Azione Carlo Calenda recupera 13 mila preferenze, mentre l’ex assessore D’Amato arriva ad appena 5.300 preferenze.
Pace, Terra e Dignità vede in Santoro il catalizzatore dei voti con oltre 28 mila preferenze. I candidati locali raccolgono Elena Mazzoni 1700 preferenze, Giulia Ciafrei circa 1000 voti.