L’avvio della liquidazione della Capo d’Anzio ordinata dal Giudice fallimentare del Tribunale di Velletri, continua a far parlare in città.
Dopo la presa di posizione critica da parte di Alternativa per Anzio, adesso è la volta dell’Associazione Area Democratica Anzio.
“Sulla Capo d’Anzio le maggioranze di Centro Destra che per 26 anni hanno governato Anzio continuano a stracciarsi le vesti e proporre ricette miracolose ma i risultati sono ormai sotto gli occhi di tutti.” Si legge in una nota dell’associazione.
“La liquidazione della Capo d’Anzio comporta incertezze per i dipendenti e il concreto rischio di revisione delle sub concessioni.“
“Dopo aver cacciato gli ormeggiatori storici, la società può in queste condizioni far perdere altri posti di lavoro. La Città di Anzio ciò non se lo può permettere, pertanto invitiamo la Commissione Straordinaria a porre in atto ogni azione consentita al fine di garantire la continuità della concessione portuale al nostro comune.” Precisa Area Democratica che riassume quelle che dovrebbero essere le azioni da porre in atto senza indugio
“Tale premessa è la base affinché: i dipendenti possano avere continuità nel loro rapporto di lavoro; i sub concessionari (cantieri, circoli nautici, altri operatori) che si sono fidati ed affidati ad una SpA pubblica, avendone in cambio promesse faraoniche non si ritrovino con un pugno di mosche in mano, non sapendo quale sarà il futuro interlocutore e con il rischio di essere sottoposti alle norme della cosiddetta Bolkstein; il Comune chiedendo immediatamente alla Regione Lazio la disponibilità al pagamento dei premi concessori, mai versati dalla Capo d’Anzio, al fine di regolarizzare tale assurda vicenda. Oltre ciò il Comune di Anzio dovrà fare chiarezza tra chi ha versato ed a quale titolo i canoni all’ente, chi alla Capo d’Anzio e chi ancora risulta inadempiente. Tale situazione più volte sollecitata non è mai stata chiarita.” Precisa Area Democratica che conclude:
“Salvaguardare la concessione pertanto è l’unica strada percorribile, senza inseguire “sirene” private o improbabili “cordate” delle quali sentiamo parlare“.