La manifestazione dei lavoratori della Fassa, svoltasi ad Artena non è passata inosservata, e ci mancherebbe, ma neanche le dichiarazioni del Segretario della Filctem Cgil Giuseppe Pizzo.
Le sue dichiarazioni hanno portato il geometra Umberto Proietti, segretario del Comitato No bruciatori Fassa a scrivere una lettera aperta proprio al Segretario della Filctem Cgil che pubblichiamo integralmente.
“Giuseppe Pizzo Voi dovete proteggere tutti i lavoratori. Roma Sud non è con Te perché è contro l’Inceneritore di Santa Palomba che emetterebbe inquinanti per un raggio di 20 Km e oltre, come i Bruciatori della Fassa e con essi incrementerebbero il già fragile sistema salutare dell’aria e dell’acqua.” Dice Proietti

Con le tue parole non rispetti neppure i valori della Filctem CGIL, che riporto testualmente:
“è un’organizzazione sindacale democratica e rappresentativa dei diritti dei lavoratori, attiva nella promozione della sicurezza e del miglioramento delle condizioni di vita e di benessere dei lavoratori, iscritti e non, difende i diritti dei lavoratori tenendo uniti i bisogni e i diritti con le istanze di una crescita sostenibile ed equa.”.
“La Fassa è una impresa dannosa al bene comune storico del territorio con destinazione agrosilvopastorale, che pensa solo ai propri interessi e a guadagnare per sé stessa, colpendo le comunità del Lazio a cui non serve una nuova produzione di calce, concorrendo a distruggere quanto di più bello la natura ha creato: la salute” Evidenzia Proietti

“Gli inquinanti dannosi alla salute che emetterebbero i Bruciatori Fassa ad Artena, provocherebbero anche un dannoso e grave problema alle Aziende che producono nell’Agricoltura il nostro cibo quotidiano indispensabile.“
“Questi inquinamenti sarebbero un carico a quelli già esistenti su 42 Comuni con circa 700 mila abitanti, in cui ci sono Comuni al limite di sopportabilità legale dell’inquinamento ed inevitabilmente metterebbero in crisi l’occupazione dei lavoratori di aziende agricole, pastorizia, che sono indirizzate sempre di più a fare una produzione DOC; verrebbero danneggiate le Aziende che hanno investito nell’agriturismo, nel turismo verde e anche nella ristorazione e attività connesse.” Aggiunge Proietti.
“Giuseppe Pizzo, la Fassa non chiuderà il sito di produzione attuale ad Artena e gli attuali lavoratori non sono a rischio occupazione perché non viene autorizzata la realizzazione dei Bruciatori.” Precisa Proietti.
“I Cittadini, che si stanno ribellando a questi Bruciatori che vuole fare la Fassa, non vogliono far chiudere lo Stabilimento esistente, anche se questo non è privo di inquinamento subito in silenzio per oltre 30 anni e questo è il massimo che si può ancora sopportare.” Aggiunge ancora Proietti che cita poi quanto afferma l’Arpa Toscana a riguardo.
“Da ARPAT Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana:
“Effetti sull’uomo e sull’ambiente:
“Le PM2,5 possono essere respirate e spingersi nella parte più profonda dell’apparato, fino a raggiungere i bronchi. Le polveri ultrafini potrebbero essere addirittura in grado di filtrare fino agli alveoli e ancora più in profondità nell’organismo e, si sospetta, entrare nel circolo sanguigno e poi nelle cellule.
“Studi epidemiologici, confermati anche da analisi cliniche e tossicologiche, hanno dimostrato come l’inquinamento atmosferico abbia un impatto sanitario notevole; quanto più è alta la concentrazione di polveri fini nell’aria, infatti, tanto maggiore è l’effetto sulla salute della popolazione.
Gli effetti di tipo acuto, sono legati ad una esposizione di breve durata (uno o due giorni) a elevate concentrazioni di polveri contenenti metalli.
Questa condizione può provocare infiammazione delle vie respiratorie, come crisi di asma, o inficiare il funzionamento del sistema cardiocircolatorio.
Gli effetti di tipo cronico dipendono, invece, da una esposizione prolungata ad alte concentrazioni di polveri e possono determinare sintomi respiratori come tosse e catarro, diminuzione della capacità polmonare e bronchite cronica.
Per soggetti sensibili, cioè persone già affette da patologie polmonari e cardiache o asmatiche, è ragionevole temere un peggioramento delle malattie e uno scatenamento dei sintomi tipici del disturbo.”
Prosegue Proietti nella sua lettera alla Filctem Cgil “Invece di caldeggiare per i Bruciatori e per i 18 posti di lavoro promessi per questo Impianto, dovresti occuparti di far aumentare lo stipendio ai lavoratori attuali della Fassa, che per l’impegno di produzione che hanno, la Fassa sta guadagnando somme stratosferiche (risulta ai bilanci del Gruppo): visto che la Fassa dichiara che già emette inquinanti dannosi alla salute (ma autorizzati), dovrebbe, per esempio, aggiungere allo stipendio un contributo “sostanziale” per il rischio danni alla salute dei suoi attuali dipendenti allo Stabilimento di Artena.” Incalza provocatoriamente Proietti.
“Giuseppe Pizzo della Filctem Cgil Roma Sud, e se scendessero in piazza gli agricoltori, gli allevatori e i coltivatori della zona, tu che faresti? Anche quelli sono lavoratori che portano sulle spalle già i rischi di impresa, del loro lavoro chi se ne occupa? Che paracadute e tutela hanno questi lavoratori? Sulla bilancia da una parte ci sono circa 700 mila cittadini.“
“La salute di tutti è la maggioranza assoluta di chi non lavora nella Fassa, che non ha capitali per ricominciare da un’altra parte, non è potente e né è portato in palmo di mano dalla politica accondiscendente. Una maggioranza che non partecipa a cene elettorali, non incide su progetti locali e soprattutto che non ha nessun Ente che la difenda dai danni di questi Bruciatori.” Aggiunge Proietti.
“Ma ci sono i Cittadini di “NO BRUCIATORI FASSA” a sostenere la difesa dei Diritti anche di tutti i lavoratori coinvolti e dei cittadini, in tutte le sedi legali ed in tutti i modi di informazione possibili. ” Conclude Proietti.