“È nata dalla passione di un gruppo di amici, tra tanti dubbi su quello che sarebbe stato il risultato. Oggi la Fiera Agricola del Basso Lazio è una realtà che, spinta dal successo, guarda a prospettive di crescita e radicamento”.
Enzo Molle, presidente dell’omonima Associazione che organizza la rassegna, annuncia la terza edizione, da venerdì 4 (alle ore 16.00 il taglio del nastro) a domenica 6 aprile in piazza Papa Giovanni e via Aldo Moro.
La Fiera, a ingresso gratuito, è la grande piazza dell’agricoltura dove gli imprenditori si confrontano su innovazioni tecnologiche, semine, tecniche agronomiche e dove migliaia di cultori e appassionati entrano in contatto con l’agricoltura professionale e quella hobbistica, la zootecnia, le produzioni agroalimentari, florovivaistica, soluzioni di efficientamento energetico fotovoltaico, impiego di droni e guide satellitari.

“È un grande evento di massa – aggiunge Gaetano Spiridigliozzi, consigliere comunale delegato – e una risorsa preziosa del territorio, viste le ricadute economiche generate dalla permanenza di centinaia tra espositori, standisti, intermediari e visto il crescente volume di fatturato originato dalle transazioni concluse nei giorni fieristici. Crescono sia l’agricoltura territoriale che l’indotto e ne beneficiano inoltre ristorazione, commercio e rete alberghiera. Sindaco e Amministrazione comunale hanno rinnovato il loro sostegno, delegando l’Associazione agli adempimenti organizzativi”.
Rinnovate le partnership con Regione Lazio, Arsial, Mst, Azienda Speciale Informare della Camera Commercio Frosinone-Latina, Banca Popolare del Cassinate, Unagri, Parco Monti Aurunci, Asl Frosinone, Comunità Montana Ausoni, Angeloni di Frosinone, Agrario di Alvito.
Presenti oltre 140 espositori. Ogni giorno, in programma rodei, spettacoli equestri, convegni, laboratori didattici, mostra permanente dei mezzi agricoli storici.
“La Fiera ha il merito – spiega Mario Prata, segretario dell’Associazione – di avere riposizionato il mondo agricolo tra i primari interessi dell’opinione pubblica, favorendo socialità anche tra gli appassionati non direttamente coinvolti nelle attività rurali”.