Non migliora la situazione dello smog a Frosinone e così il blocco delle automobili e della circolazione resta in essere da oggi fino al 10 febbraio ed domenica 9 ci sarà anche la domenica ecologica.
Insomma è emergenza smog e polveri sottili, i livelli del PM10 è oltre il limite di guardia, la città rischia di restare paralizzata per una concausa di motivi a cui si aggiungono ora i problemi legati allo smog.
Il comune ha emanato ormai la rituale ordinanza che blocca la circolazione e limita l’utilizzo del riscaldamento domestico e l’accensione di camini e stufe, che sono tra l’altro tra le maggiori cause di emissioni in atmosfera. E non si può dire diversamente anche delle aziende che sono limitrofe alla città con i loro comignoli, le scuole, le attività commerciali, gli edifici pubblici.
Un grosso problema di difficile gestione, visto tra l’altro che, nonostante l’ordinanza, i controlli latinano, anche per la carenza del personale della polizia locale che non è in grado di poter fare controlli mirati.
Ma al di là delle ordinanze, l’amministrazione comunale non sembra essere in grado di elaborare strategie d’impatto, neanche tra le tante suggerite dai comitati, dai cittadini, dai consiglieri comunali.
Le proposte del sindaco Mastrangeli si limitano ai progetti, ai 26 milioni di euro di opere pubbliche che, se va bene, vedranno la luce non prima del prossimo anno.
Nel caso della stazione ci vorranno almeno tre anni per restituire la stazione e le zone limitrofe ai cittadini.
Nel frattempo? Nel frattempo si dovrà andare avanti a colpi di ordinanze. Certo l’orografia del territorio di certo non aiuta, ma neanche nulla si fa però. Dai dati di Legambiente esce fuori che le giornate di sforamento, 70 nel 2024, sono inferiori rispetto a quelle degli anni precedenti, ma di certo non basta.
L’aria di Frosinone è malata e le misure, anche drastiche, vanno prese.
Nel frattempo il Sindaco Mastrangeli ha dichiarato guerra ai piccioni. Con una ordinanza il primo cittadino vieta di dare da mangiare ai piccioni e chi trasgredisce rischia di prendere 500 euro di multa.
L’ordinanza che vieta di somministrare qualunque tipo di alimento ai piccioni (columba livia domestica) presenti allo stato libero sul territorio comunale. Il provvedimento si è reso necessario in considerazione delle numerose segnalazioni circa la massiccia presenza, in talune zone del territorio cittadino, di colonie di animali. Oltre a causare danni ai beni architettonici, i patogeni presenti nel guano costituiscono un potenziale pericolo per la salute pubblica, compromettendo la normale viabilità pedonale su marciapiedi, scale e selciati.
Così recita l’ordinanza. Quindi il guano è un potenziale rischio per la salute pubblica. Ma sullo smog si continua solamente ad emanare a “ritornello” la solita ordinanza che tra l’altro risulta difficile, se non impossibile, da far rispettare.
Informato il servizio veterinario della Asl, è stato quindi predisposto il divieto di somministrare qualunque tipo di alimento ai piccioni presenti allo stato libero sul territorio comunale. L’inosservanza degli obblighi e dei divieti dell’ordinanza comporterà l’applicazione di una sanzione amministrativa pecuniaria da un minimo di € 25,00 ad un massimo di € 500,00.