Alla fine l’interrogazione posta dal consigliere Anselmo Pizzutelli era corretta nel contenuto. Al di la delle affermazioni del vicesindaco Scaccia, che replicando al consigliere nel question time lo aveva apostrofato dicendo “Non c’è nessuna illegittimità, lei interpreta a suo piacimento le carte e inventa delle perplessità“.
Altro che invenzioni. Sarebbe bastato far leggere al dirigente dell’area tecnica la replica che lo stesso ha scritto, in risposta all’interrogazione di Anselmo Pizzutelli. Ma soprattutto avrebbe dovuto leggerla anche il vicesindaco Scaccia, visto che Leganet, nel parere che laspunta.it pubblica, parla proprio di rischio di illegittimità della delibera.
Nel documento redatto dal dirigente dr. Vincenzo Giannotti, si fa riferimento all’atto di deliberazione della giunta n. 247/2024. Un atto di indirizzo per la predisposizione della variante ai lavori per la realizzazione del tragitto del BRT (Bus Rapid Transit).
Una delibera eseguita dalla giunta Mastrangeli all’indomani del concitato consiglio comunale aperto, che ha visto cittadini e consiglieri comunali dibattere su questo progetto.
Nello specifico il Segretario generale chiede un parere legale per verificare se l’iter amministrativo intrapreso dalla Giunta con la delibera 247/2024 sia quello corretto. Questo il quesito avanzato dal Segretario generale con nota del 16 agosto:
“Nel trasmettere per opportuna conoscenza la deliberazione di giunta comunale numero 247/2024, avente ad oggetto: “Atto di indirizzo per la predisposizione di una variante ai lavori di realizzazione delle infrastrutture del nuovo sistema intelligente per la mobilità sostenibile BRT (BUS RAPID TRANSIT)” si chiede, in relazione all’incarico in essere, una vostra riflessione sul percorso amministrativo da seguire tenuto conto dei contenuti e delle motivazioni della variante stessa ed del rapporto fra la stessa e il PUMS vigente. Si resta in attesa di un vostro riscontro in merito”.
La risposta della consulenza esterna, ovvero Leganet, del 26/08/2024 non si è fatta attendere e così recita:
“La delibera 247/2024 di indirizzo, per come sviluppata nei contenuti e nel deliberato, assume carattere ultroneo (ovvero che va oltre i limiti richiesti n.d.r.) rispetto alla procedura amministrativa da perseguire nel caso di specie, ovvero procedere all’approvazione di una variante di un lavoro già appaltato, attività che rientra nella sfera di competenza del Dirigente pro tempore del servizio: la stessa delibera di indirizzo, tra l’altro, esplicita che si tratta di applicare l’art. 106 comma 1, lett. e) del D.lgs. 50/2016, ovvero di variante, l’atto, dunque, da approvare, rientrando in una fase gestionale dell’opera, è quello di una Determina Dirigenziale e non di una Delibera;” Quindi prima considerazione. Non andava fatta una delibera ma bastava bensì una determina dirigenziale. Inoltre tale delibera va oltre i limiti richiesti e quindi non è necessaria.
Ed è proprio questo il punto della interrogazione di Anselmo Pizzutelli. Il consigliere aveva sostenuto, fin da subito, che tale delibera era sbagliata e che non andava fatta. La maggioranza e il sindaco Mastrangeli, invece di comprendere che il consigliere stava promuovendo una interrogazione per evitare che l’amministrazione corresse in un clamoroso errore, tale da potere inficiare l’intero percorso procedurale del progetto BRT, ha attaccato Pizzutelli durante il question time additandolo come un provocatore. Eppure bastava leggere la lettera redatta dal Dirigente e il parere di Leganet per capire che quella delibera era sbagliata.
Ma il parere di Leganet non si limita solo a questo aspetto e va oltre confermando proprio i dubbi che lo stesso Pizzutelli ha sollevato nell’interrogazione circa l’illegittimità.
Scrive infatti Leganet: “Dal punto di vista amministrativo si ravvisa il rischio di errore, se non addirittura di illegittimità, come prevede la Delibera de quo, che il Dirigente approvi una Variante che deve essere poi riapprovata dalla Giunta e ratificata in un Consiglio Comunale.
Concludendo che “come ampiamente illustrato e coerentemente con le linee guida dei PUMS, la modifica di una parte del tracciato non rappresenta una variante del PUMS ma è coerente con le strategie e le azioni previste e rappresenta il mero sviluppo progettuale di un’azione prevista dal PUMS, nella fattispecie il BRT”.
Quindi la oramai famigerata delibera n. 247/2024 non era necessaria ed addirittura si ravvisa il rischio di errore e di illegittimità. A questo punto sarebbe veramente necessario che la giunta comunale, alla luce del parere di Leganet revochi tale delibera.
Che è quello che ha chiesto Anselmo Pizzutelli nella sua interrogazione. Lo farà la giunta Mastrangeli oppure come un cavallo con i paraocchi proseguirà sulla sua strada? Un’amministrazione comunale, che non avesse i problemi che ha quella di Frosinone, avrebbe dovuto fare tesoro del parere legale richiesto e avrebbe già dovuto revocare la delibera, mettendo fine a questa querelle.
E per avere risposte, da agosto ad oggi, Pizzutelli ha dovuto scomodare anche il Prefetto, quando bastava dare attuazione al parere di Leganet.
Tra l’altro Pizzuttelli, incalzando la maggioranza, ha chiesto anche quale è l’atto amministrativo da fare per sanare questa presunta illegittimità derivante dalla delibera 274/2024. Così come i tecnici che stanno operando alla modifica del percorso, sulla base di quale incarico stanno lavorando, visto che questa delibera di giunta non è necessaria ed andrebbe revocata, secondo il parere di Leganet.
Ma la situazione è ben diversa con una maggioranza che è sempre di più arroccata. Prova ne è lo svolgimento dei consigli comunali, i rapporti sempre tesi tra maggioranza e opposizione. Quasi mai gli eventuali suggerimenti vengono ponderati e valutati, quasi sempre si va allo scontro e questo di sicuro non giova ai cittadini che oltre al gossip politico non traggono nessun chiarimento o beneficio da questi comportamenti.
Proprio l’impostazione delle revoca della delibera 247/2024 è richiamata nella parte finale del parere emesso da Leganet e riportata nella lettera a firma del dr. Giannotti eccone il contenuto
“Concludendo che “come ampiamente illustrato e coerentemente con le linee guida dei PUMS, la modifica di una parte del tracciato non rappresenta una variante del PUMS ma è coerente con le strategie e le azioni previste e rappresenta il mero sviluppo progettuale di un’azione prevista dal PUMS, nella fattispecie il BRT”. Si legge nella nota di Leganet allegata alla lettera del dirigente
“Sulla base del citato parere, appare evidente come la deliberazione in oggetto non solo non debba essere ratificata dal Consiglio comunale, ma che spetti al dirigente, non alla giunta né la Consiglio comunale, procedere in coerenza con le indicazioni fornite sulla variazione del percorso in quanto “non modifica i due capilinea, ovvero la stazione ferroviaria e piazzale De Matthaeis; non modifica il sistema di trasporto, ovvero i bus; non modifica i nodi di interscambio, ovvero la stazione ferroviaria, l’ascensore inclinato; prevede una modifica del tracciato nel suo sviluppo che va a migliorare l’inserimento della stessa nell’ambito cittadino; tiene conto dei sopravvenuti progetti di sistemazione della stazione RFI, dei parcheggi di interscambio, eccetera.
Tanto si doveva a miglior precisazione di quanto richiesto.” Conclude la nota di Leganet.
Questione chiusa dunque. La delibera 247/2024 non è necessaria e rischia di creare un caso di illegittimità; la giunta la dovrebbe immediatamente revocare; la modifica del tracciato può essere fatta con un atto del dirigente in quanto modifica non sostanziale. Questo si doveva fare in poche settimane, ovvero già dal 27 agosto dopo aver ricevuto il parere legale da parte di Leganet, invece da agosto sono passati ben oltre 3 mesi di discussioni e la vicenda del tracciato del BRT resta ancora sul tavolo.