Mentre si avvicina il giorno fatidico del consiglio comunale per il bilancio 2025-2027 e verificare se Mastrangeli riuscirà a superare le forche caudine, non avendo ad oggi i numeri, spicca il rinvio del congresso di Fratelli d’Italia.
Annunciato come un evento già di per se pronto, invece il congresso è stato rimandato di una settimana. Ovvero a ridosso del consiglio comunale che dovrà discutere il bilancio di previsione del comune di Frosinone dove Fratelli d’Italia è il gruppo più significativo, ma la maggioranza è di 16 consiglieri, insufficienti per far passare l’atto amministrativo.
Sono in corso le cosiddette “grandi manovre” per blindare questa maggioranza con il sostegno della lista Marini e della lista Marzi, due ex sindaci che, se decideranno di appoggiare Mastrangeli, di fatto nel determineranno le scelte amministrative fino alle elezioni, decretando la fine dell’esperienza del centro destra alla guida del capoluogo ciociaro.

E’ un patto che tutti dentro Fratelli d’Italia vogliono sottoscrivere? Non si direbbe e la tensione è aumentata con consiglieri comunali che adesso pretendono spazi e soldi da mettere in bilancio per sistemare questioni che per anni sono rimaste appese, come gli interventi sullo sport, tanto per citarne uno.
A tutto ciò bisogna aggiungere che il clima dentro Fratelli d’Italia è uguale a quello dentro il PD. Faide e conta delle tessere. E visto che i congressi si vincono sulle tessere, il congresso è diventato un partita a scacchi.
Da una parte Fabio Tagliaferri e dall’altra Aldo Mattia, il quale in queste settimane si è dato moltissimo da fare per tesserare quante più persone possibili. Di fronte ad una situazione che potrebbe non essere più favorevole a Fabio Tagliaferri, a questo punto si è deciso di rimandare la conta.
Peserà tutto ciò nell’economia del consiglio comunale? E’ possibile, anche perché il pressing sul Sindaco per vedere assecondati i “desiderata” dei vari consiglieri e assessori di FDI si è fatto più insistente.
I bene informati, nel braccio di ferro Tagliaferri – Mattia, affermano che “ballino” un centinaio di tessere che, se si spostassero su Aldo Mattia decreterebbero la fine di Fabio Tagliaferri e con esso la fine di un accordo politico di “salvezza” cittadina, tessuto in questi mesi e che ha visto esponenti della lista Marini appoggiare Mastrangeli e poi l’apertura a Domenico Marzi.
Ora sarebbe interessante sapere, oggi, se i consiglieri comunali di FDI siano pronti a votarlo un bilancio insieme a lista Marzi e lista Marini.
Un punto di caduta dentro Fratelli d’Italia potrebbe essere una sorta di spartizione di deleghe tra la segreteria cittadina e quella provinciale. Basterà questo accordo interno per far tornare il sereno? Basterà il nome di Alessia Turriziani circolato in queste ore come segretaria cittadina e la delega di assessore ad Armando Simoni, fedelissimo di Mattia? Se fosse un accordo si.
Se invece si dovesse andare alla conta e dovesse vincere Tagliaferri, sarebbe Trina a trarne vantaggio e al quale è stata promessa la delega di assessore alla Polizia Locale.

Come andrà a finire lo sapremo presto. Per quanto riguarda invece la sopravvivenza del Sindaco Mastrangeli, se passerà il bilancio, tutti diranno che Mastrangeli non è mai stato in discussione, ma nel frattempo per accontentare gli “appetiti” interni tutti gli tirano la giacca.
Ma resta il modo con cui passerà il bilancio. Se lista Marzi e lista Marini sosterranno Mastrangeli, si può definitivamente dire che il centro destra a Frosinone non esiste più e che adesso sarà presente una maggioranza trasversale molto ampia. Di fatto però Mastrangeli avrà a che fare con due ex Sindaci che di sicuro non perderanno occasione per tirare l’acqua al proprio mulino.
A meno che questo laboratorio politico frusinate non possa dare il viatico ad una coalizione spuria da presentare alle prossime elezioni, fermo restando che, da quanto si apprende, non è scontato che sia Mastrangeli ad essere ricandidato.
Dall’altra parte dello schieramento, Forza Italia, FutuRa, il gruppo dell’ex lista Mastrangeli che fa capo ad Anselmo Pizzutelli, poi Bortone. Poi il PD e il Partito Socialista. Insomma una situazione abbastanza complicata che di sicuro farà ancora molto discutere.
Per tornare al bilancio la situazione potrebbe essere questa, se nella maggioranza a sostegno di Mastrangeli terrà l’accordo con lista Marini e Lista Marzi: gli eletti nel centrosinistra che potrebbero votare a favore sarebbero: Francesca Campagiorni (che ormai è organica a FdI e da non considerare più all’opposizione ndr), Andrea Turriziani (Lista Marini) Claudio Caparrelli (Polo Civico), poi Domenico Marzi, Alessandra Mandarelli, Carlo Gagliardi, Armando Papetti (Lista Marzi).
A votare no al bilancio saranno sicuramente Anselmo Pizzutelli, Maria Antonietta Mirabella (Lista Mastrangeli), Giovanni Bortone (eletto nella Lega), Giovambattista Martino, Teresa Petricca, Francesco Pallone (FutuRa), Maurizio Scaccia, Pasquale Cirillo (Forza Italia). In questo modo sarebbero 23 i consiglieri a sostegno di Mastrangeli. Tutto ciò fino ai prossimi scossoni.