Non c’è pace per i cittadini di Frosinone. Il rapporto di Legambiente è impietoso. Il capoluogo ciociaro è la città più inquinata d’Italia con 70 sforamenti.
Un livello di polveri sottili e concentrazione di PM10 più alto soprattutto nella zona dello scalo. Si lo scalo: croce e delizia della politica frusinate, un incubo per chi ci abita o la deve frequentare per andare a prendere il treno.
Una viabilità resa ancora più problematica per la chiusura di alcune strade e dell’impossibilità di raggiungere la stazione dei treni, per i lavori che dovranno restituire alla città “una grande piazza”. Ne vale veramente la pena tutto ciò?
Non basta lo smog, l’inquinamento, il traffico caotico ed asfissiante, ora anche la sicurezza e vigili zelanti ci hanno messo del loro per rendere ancora più difficile la situazione.
Non sono bastati flash mob, non basta la zona rossa e i servizi straordinari di sicurezza istituiti dopo le proteste e gli atti di violenza. Lunedì pomeriggio una rissa con trenta persone coinvolte in pieno pomeriggio ha creato non poche paure e ulteriori preoccupazioni.
Una assenza di sicurezza che neanche i servizi straordinari delle forze dell’ordine, stanno mitigando, con i cittadini preoccupati oltremodo. Tutto ciò per una piazza.
Inoltre l’amara sorpresa ieri per i pendolari di ritorno dopo una giornata intera passata fuori case e cominciata all’alba per la mancanza asfittica di parcheggi, si sono ritrovati le multe sui parabrezza emesse dagli zelanti agenti della Polizia Locale a tutte le macchine parcheggiate su via Puccini.
Eppure, proprio per i lavori che stanno interessando tutta l’area della stazione e zone limitrofe era stato detto che le strisce blu non sarebbero state più a pagamento almeno fino alla fine dei lavori. Probabilmente qualcosa è sfuggito tra amministrazione e comando dei vigili e ieri sera tutti hanno ritrovato una mula sul parabrezza. Così oltre al danno anche la beffa.
Con lo smog alle stelle, i cittadini e i pendolari esasperati, le scorribande di spacciatori ed ubriaconi c’è poco da stare allegri allo Scalo. Per Anselmo Pizzutelli la situazione è decisamente fuori controllo.
“Voglio ringraziare pubblicamente il Questore e le forze dell’ordine per i servizi di controllo straordinario che stanno facendo per cercare di portare un po di serenità ai cittadini” Dice il consigliere Comunale
“Voglio inoltre ringraziare il Prefetto e l’ex Sindaco Ottaviani per aver avuto l’intuizione di istituire la zona rossa intorno alla stazione, ma tutto questo quanto può durare?” Si domanda Pizzutelli.
Da quanto affermato dalla Prefettura la zona rossa resterà in piedi per due mesi e dopo che cosa succederà? Appare evidente che l’intera area necessita di un controllo quotidiano senza soluzione di continuità con una presenza delle forze di polizia h 24. Sarà possibile questo?
“Si sta creando un’area così vasta che va da piazza Pertini fino alla stazione, tutta l’area prospiciente. Una vasta area pedonale, esclusa al traffico che di fatto diventa terra di nessuno, preda di spacciatori, delinquenti, sbandati.” Dice Anselmo Pizzutelli che rincara la dose
“Eliminare completamente la viabilità in una zona così ampia significa far venire meno le condizioni essenziali di intervento immediato e di presidio del territorio. Come si fa a controllare un’are pedonale così vasta? E’ evidente che non si può pensare che possano bastare le sole telecamere per mantenere la sicurezza. Le telecamere sono un deterrente. Come si fa a garantire la sicurezza dei cittadini?” Aggiunge il consigliere comunale
“Eliminare il traffico veicolare senza nessuna alternativa a quello che già oggi si riversa in quest’area è pure follia. Ma cosa bisogna attendere per fare una riflessione seria su questa situazione, che accada una tragedia? Si chiede il consigliere comunale.
“Se dovesse accadere e io spero mai, chi si prenderà la responsabilità politica di quanto sta accadendo? Oramai sono circa 30 giorni che vengono fatti controlli, con l’ausilio dei cani, la presenza degli agenti eppure proseguono le risse, i furti e lo spaccio. Cosa dobbiamo fare? ” Più che una critica sembra proprio una richiesta esasperata che arriva dai cittadini e da coloro che in quell’area ci vivono.
Un grido di ascolto che arriva da migliaia di cittadini, ma che l’amministrazione non riesce o non vuole sentire e delle cui scelte però dovrà assumersi la responsabilità politica e le naturali conseguenze.