“L’istituzione della zona rossa allo Scalo è da salutare come un fatto positivo per la città e contribuisce ridare serenità e senso di sicurezza ai residenti. Per questo come Forza Italia ci sentiamo di rivolgere un sentito ringraziamento al Prefetto, alle forze dell’ordine e a tutti i soggetti coinvolti.” Lo affermano i consiglieri di Forza Italia Maurizio Scaccia e Pasquale Cirillo.
“L’unica nota stonata in questa vicenda è rappresentata, come al solito, dal sindaco Riccardo Mastrangeli, che, prima ha fatto finta di niente come se i problemi non ci fossero allo Scalo, e poi è salito sul carro dei vincitori, cercando il mettere il cappello su un provvedimento che, per fortuna, è stato adottato nonostante lui.” Proseguono i consiglieri azzurri.
“La verità storica vuole che sia stato l’onorevole Nicola Ottaviani, già sindaco di Frosinone, a smuovere il dibattito e ad auspicare misure di prevenzione anche emergenziali, mentre il sindaco cercava di nascondere la polvere sotto il tappeto, negando anche l’evidenza, e soltanto quando ha compreso che altri soggetti istituzionali stavano facendo ciò che lui, in realtà, avrebbe dovuto fare ha provato a far filtrare, in maniera bislacca, che l’iniziativa di chiedere la zona rossa fosse partita anche da lui. ” Affermano Scaccia e Cirillo che non usano mezzi termini nei confronti del Sindaco.
“Meglio stendere un velo pietoso e andare avanti e ringraziare chi ha dei veri meriti.
Anche la furbesca iniziativa sui pendolari viene alla vigilia di un Consiglio comunale aperto che soltanto noi come Forza Italia ed altri, tra liste civiche e partiti, hanno sollecitato dopo gli innumerevoli disagi dovuti alla nuova viabilità allo Scalo e anche al cronico malfunzionamento del servizio.” Sottolineano a due consiglieri forzisti.
“L’aver ricevuto, prima della seduta aperta, una delegazione di pendolari è uno sgarbo nei confronti del Consiglio, ma è anche un tentativo patetico di rappresentare una narrazione che vorrebbe far passare Mastrangeli come il taumaturgo dei problemi dei pendolari, quando egli ne è, invece, la causa. Come al solito il sindaco, nonostante i suoi costosi orologi, è in ritardo con la storia.” Concludono Scaccia e Cirillo.