Il suggestivo Palazzo Sforza Cesarini, è stato il centro della mostra “Borges y el Tango: Sueños y Colores de Argentina en la Obra de Manlio Rondoni”, curata da Luca Rondoni, inserita nell’evento “I Castelli Romani incontrano l’Argentina” creando un simbolico ponte culturale tra Italia e Argentina. L’iniziativa ha accolto figure di rilievo, tra cui l’ambasciatore argentino Marcelo Martín Giusto, che ha sottolineato il forte legame tra le due nazioni.
Con un approccio narrativo e coinvolgente, il curatore ha catturato l’attenzione dei presenti, spiegando l’influenza di Jorge Luis Borges e del tango sull’arte di Manlio Rondoni, e usando il termine “argentinizzazione” per enfatizzare la connessione culturale. Ha chiuso il suo intervento con un’emozionata esclamazione: “¡Somos todos argentinos!”.
La mostra ha esposto opere come “Concerto” (2007), “La Milonga Sentimental” (1989) e “Il Violinista del Diavolo” (1996), che fondono letteratura, musica e arte visiva in modo potente e coinvolgente. Luca Rondoni ha trasformato ogni opera in un’emozionante esperienza culturale, rendendo la visita un viaggio immersivo.
L’ambasciatore Marcelo Martin Giusto ha espresso la sua ammirazione per la mostra, sottolineando l’importanza di questo dialogo culturale tra Italia e Argentina: “Le opere di Manlio Rondoni catturano l’essenza dell’Argentina e la connettono all’Italia, dando vita a un legame che supera le distanze geografiche, simbolo di amicizia tra i nostri popoli” Ha sottolineato l’Ambasciatore.
Nel pomeriggio di venerdì 8 novembre, dopo una visita guidata al Palazzo, i partecipanti sono stati accolti con un brindisi e i saluti Vanesa Di Martino Creide dell’Ambasciata Argentina.
Il sindaco di Genzano, Carlo Zoccolotti, ha rimarcato la storicità e la vocazione alla solidarietà della regione, elogiando la protezione del territorio e il valore della sinergia con l’Argentina.
La serata è proseguita con un’esibizione musicale coinvolgente di Mariano Navone al bandoneón, affiancato da Alessia Rorato al pianoforte, e dalle performance dinamiche di Marcela Szurkalo, che ha trasformato la “Sala delle Armi” in un palcoscenico vibrante.
A chiudere la serata, una degustazione che ha saputo amalgamare i sapori dei Castelli Romani con le specialità argentine. Tra empanadas e ciambelline al vino, il pubblico ha potuto apprezzare una varietà di piatti e vini che hanno celebrato l’eccellenza culinaria di entrambe le culture.
I vini argentini hanno completato il percorso gustativo, offrendo un’esperienza sensoriale tra profumi e sapori che evocano le terre lontane dell’America Latina, suggellando un incontro che ha fuso cultura, musica e gastronomia in un’esperienza unica.