Oggi, 17 maggio, si celebra l’annuale ricorrenza della Giornata Internazionale contro l’Omolesbobitransfobia, istituita nel 2004 da parte dell’Unione europea e dalle Nazioni unite.
Ad Iceberg, il contenitore di informazione su Anita TV – ne hanoo parlato Imma Battaglia (Attivista LGBTQIA+), Simone Pillon (ex Senatore della Lega) e Fabrizio Marrazzo (Portavoce Partito Gay).
«Quella che si celebra oggi è una giornata molto importante, frutto di lotte e sofferenze. Nel tempo, infatti, si sono create una civiltà e una società che si battono contro gli integralismi» ha detto Imma Battaglia, che poi ha aggiunto: «La discriminazione non è solo quella che si denuncia, ma è anche quella dei pettegolezzi, delle famiglie offese, dei mancati diritti sul lavoro. Tutto ciò genera atti di violenza o, nei casi peggiori, di auto-violenza. La democrazia deve fare un ulteriore passo in avanti, riconoscendo le famiglie arcobaleno che crescono e curano i propri figli con lo stesso amore di ogni altra famiglia».
Battaglia ha poi parlato di quella che ritiene una vera e propria «mistificazione della teoria gender». Per l’attivista «ci sono bambine e bambini che nascono senza generi definiti e che soffrono nel trovarsi in un corpo che non sentono loro. Non esiste, quindi, una “teoria gender”, bensì c’è un’azione finalizzata al benessere delle persone; qualunque esse siano. Tutto ciò non può essere ancora considerata una patologia!».
Opinione ben diversa, invece, per Simone Pillon: «Nel corso dell’anno non esiste una giornata in cui non ci sia una ricorrenza LGBTQ+. Fermo restando il rispetto per tutte le persone e la libertà di vivere la propria sessualità, nel rispetto degli altri, credo che sull’argomento si stia andando un po’ oltre».
«In Italia – sostiene Pillon – si registrano pochi atti discriminatori. Chiaro che il cretino o il criminale che aggrediscono per religione, orientamento sessuale o colore della pelle, purtroppo, c’è sempre e va tenuto in galera più possibile. Strumentalizzare, però, gravi fatti di cronaca per ottenere conquiste è un qualcosa che non concerne i diritti, ma è interesse personale per trasformare qualsiasi cosa in “famiglia” e demolire, al contempo, l’identità maschile o femminile dei minori»