Non ci sta la Cgil e la Flai ad essere additati e dipinti per quello che non sono. Con un messaggio alla stampa, il Segretario Generale della Cgil di Frosinone e Latina, Giuseppe Massafra, chiarisce la posizione del sindacato nei rapporti con la famiglia di Satnam e con il fratello Amritpal, che vorrebbe incontrare quanto prima, della destinazione dei fondi raccolti a sostegno della famiglia subito dopo il brutale incidente sul lavoro che costò la vita al giovane indiano.
Lo fa con un post affidato ai social e rivolto agli organi di informazione.
“Le scriviamo in relazione a quanto pubblicato oggi sui vostri canali in merito alla drammatica vicenda di Satnam Singh, al fine di ripristinare la correttezza di alcune informazioni a beneficio suo e dei lettori.” Esordisce così Massafra.
“Intanto siamo ben contenti che il fratello di Satnam sia qui in Italia ospite dell’alloggio messo a disposizione del Comune di Cisterna e che abbiamo contribuito ad allestire facendoci carico economicamente degli arredi.” Prosegue il Segretario generale.
“Passando qualche giorno qui potrà verificare direttamente che l’Italia è un paese migliore della rappresentazione avuta con la tragedia che ha coinvolto la sua famiglia. Dopo il clamore mediatico della morte di Satnam, dopo le denunce e gli esposti presentati dalla nostra organizzazione agli organi competenti e le due manifestazioni promosse contro lo sfruttamento in Agricoltura, battaglia che come noto portiamo avanti a Latina e in tutte le aree rurali del paese dove ahinoi è presente il caporalato, abbiamo avuto diversi incontri in questi mesi direttamente con la famiglia in India e con i legali qui in Italia.” Chiarisce Massafra, che conferma la vicinanza della Cgil alla famiglia di Satnam.
“L’abbiamo fatto con un duplice intento: in primis per dare riscontro della raccolta fondi effettuata, di cui abbiamo dato pubblicità ed evidenza sui nostri canali di comunicazione, così come faremo rendicontandone l’utilizzo fino ad esaurimento fondi. In secondo luogo per sostenere l’azione giudiziaria messa in campo dagli organismi preposti per accertate le responsabilità di quanto avvenuto, con l’obiettivo di affermare la giustizia, affinché quanto successo non si ripeta mai più.” Sostiene Massafra che aggiunge
“In merito alla raccolta fondi effettuata, confermiamo quanto già comunicato e reso pubblico: il denaro raccolto sarà destinato ai familiari di Satnam in India. È nostra intenzione poi destinare una parte del fondo ad iniziative di tutela delle vittime del caporalato, tra cui Soni che è stata testimone e vittima di un’ingiustizia terribile. È già da tempo che lavoriamo in questa direzione e lo facciamo in silenzio e riservatezza, perché così siamo abituati a fare.” Precisa il Segretario generale della Cgil
“La informiamo, inoltre, che già nei mesi scorsi, sempre dopo averlo concordato con la famiglia, abbiamo effettuato due primi bonifici di 5000 euro ciascuno ai familiari in India, per dare un primo ristoro rispetto alle spese funerarie. Siamo convinti, infine, come abbiamo nuovamente scritto al fratello con una lettera inviata ieri sera, rinnovando la nostra disponibilità, che sia necessario incontrarci di persona adesso che è in Italia.” Conferma Massafra.
“Ci preme però cogliere l’occasione per stigmatizzare alcuni atteggiamenti e illazioni, messe in circolo ad arte nei canali formali e non, che metterebbero in discussione la serietà della nostra organizzazione e dei suoi dirigenti. Questo proprio non ci va giù.” Puntualizza il sindacalista
“Oltre che essere offensivo per migliaia di cittadini che hanno sostenuto la raccolta fondi, ci sembra perfino superfluo ribadire che la storia della nostra Organizzazione, recente e passata, non lasci dubbi sulla nostra serietà e chi la mette in discussione lo fa solo per strumentalizzare una drammatica vicenda.” Sostiene il Segretario.
“La CGIL e la Flai, da decenni si battono per estirpare la piaga dello sfruttamento in agricoltura e più in generale nel mondo del lavoro. La nostra speranza è che gli altri attori di questa vicenda siano mossi dallo stesso obiettivo, seppur a volte dimostrino il contrario strumentalizzando l’operato altrui.” Chiude Giuseppe Massafra non senza una punta di polemica.
Intanto va detto, senza tema di smentita, che la Flai e la Cgil a Latina come in Italia è in prima linea nella lotta al caporalato, prova ne sono le prime iniziative svolte a Latina nel 2010 con la prima manifestazione dei lavoratori migranti che portò sotto la prefettura oltre 1000 lavoratori.
Fu la prima di una serie di iniziative, a cui si aggiunsero i corsi di italiano, presenze nei templi e nei luoghi di ritrovo, i convegni a Sabaudia e Pontinia, la manifestazione con migranti e cittadini in bicicletta a cui partecipò l’allora segretaria Susanna Camusso a Borgo Hermada, fino a giungere allo sciopero generale che la Flai fece ad aprile del 2016 e che porto in piazza migliaia di lavoratori indiani e non solo.
Così come in Italia dalla prima campagna oro rosso sulla raccolta dei pomodori nella capitanata, del 2008, la Flai Cgil nazionale ha intercettato il problema fino alla legge 199 del 2016 di contrasto al caporalato. Una battaglia fatta unitariamente a Fai Cisl e Uila Uil.
Una legge che oggi non si riesce ad applicare interamente ma che ha prodotto comunque degli effetti positivi.
Resta da capire per chi è a chi è giovato montare questa polemica. Una disputa interna alla comunità indiana? Oppure altri motivi e frizioni che hanno trovato sfogo nell’arrivo di Amritpal? Perché Amritpal ha fatto quelle affermazioni se, come dice Giuseppe Massafra, la Cgil ha mantenuto rapporto con la famiglia e con i loro legali?
Fatto sta che la vicenda andava chiarita e, per la drammaticità della morte di Satnam, che questo chiarimento possa ristabilire serenità nei rapporti tra le parti in causa.