Fumata nera nell’incontro che si è svolto ieri tra la delegazione dei 38 lavoratori interinali e il Direttore Generale della Asl Rm 6, Arturo Cavaliere.
Dopo che il 28 febbraio scorso i 38 contratti amministrativi non sono stati rinnovati, senza neanche una plausibile spiegazione, nella mattinata di ieri si sono ritrovati in borgo Garibaldi ad Albano sotto la sede della Asl Rm6 per chiedere di essere ricevuti, per avere una spiegazione del perché i loro contratti non sono stati rinnovati.
Molti di questi amministrativi lavorano per la Asl Rm6 da 5, 10 e alcuni da 20 anni. Sempre interinali, sempre precari e sempre senza lo straccio di una possibile stabilizzazione all’orizzonte.

Il Direttore Generale, Arturo Cavaliere, nell’incontrare la delegazione dei lavoratori, si è detto dispiaciuto per questa situazione, ma non è’ andato oltre le parole di circostanza.
Il Direttore avrebbe manifestato ai lavoratori, rimasti senza stipendio, i tentativi cercati per trovare una soluzione, ma sarebbero stati per troppe volte rinnovati i contratti e questo avrebbe messo in difficoltà la Asl Rm6.,
Si avete capito bene, la Asl Rm 6 si sarebbe trovata in difficoltà nel proseguire con una ulteriore proroga, non i lavoratori che restano senza retribuzione. Quindi d’accordo con la Regione che avrebbe evidenziato questa criticità, il Direttore Generale Arturo Cavaliere si è trovato costretto a non poter prorogare i contratti.
Avrebbe anche detto che la situazione sarebbe simile anche in altre Asl e che adesso per fare fronte alla carenza di personale si dovrà attingere alla graduatoria del concorso della Asl Roma1 che dovrebbe scorrere fino a novembre.
Quindi la Asl, o le Asl a questo punto, avrebbero violato la norma sui lavoratori interinali, invece di provvedere alla stabilizzazione, li scarica, se ne dispiace e si attingerà alla graduatoria della Asl Roma1.
“Sapevamo che non avevamo gradi possibilità dall’esito di questo incontro, ma era necessario che qualcuno ci spiegasse la motivazione di quanto accaduto” Hanno detto laconicamente i lavoratori al termine dell’incontro, i quali però, non si danno per vinti e nei prossimi giorni decideranno come affrontare questa situazione e come fare valere i loro diritti.
Per ora resta il dramma di 38 lavoratori e di 38 famiglie che si ritrovano senza reddito, dopo essere stati sfruttati a dovere, precarizzati per anni, senza mai avere certezze sulla stabilizzazione e sul futuro.