Il Colonnello Fabio Cagnazzo colto da malore al momento dell’arresto. L’ufficiale dei carabinieri, dopo la notifica dell’arresto da parte del Ros dei Carabinieri si sarebbe sentito male ed è stato trasferito in un ospedale militare, forse il Celio.
L’ufficiale dei Carabinieri che per diversi anni ha svolto servizio a Frosinone dal 2017 al 2020 è stato arrestato in quanto ritenuto responsabile, in concorso insieme ad altre tre persone, l’ex carabiniere Lazzaro Cioffi, l’imprenditore Giuseppe Cipriano e Romolo Ridosso, collaboratore di giustizia e figlio del boss del clan omonimo attivo a Scafati, in provincia di Salerno, dell’omicidio di Angelo Vassallo avvenuto il 5 settembre del 2010, ben 14 anni fa.
Tante sono durate le indagini portate avanti con tenacia dalla Direzione distrettuale antimafia di Salerno che hanno portato a questo epilogo a dir poco inquietante.
Il colonello dei Carabinieri, avrebbe coperto gli altri tre, depistando le indagini. Secondo la DDA di Salerno, Angelo Vassallo all’epoca dei fatti aveva scoperto un traffico di droga nel suo paese e voleva raccontare tutto al magistrato dell’epoca Alfredo Greco.
Il 5 settembre del 2010 Angelo Vassallo telefonicamente informa il Pm di volerlo incontrare, probabilmente per fare i nomi dei trafficanti di droga. Ma non fece il tempo. Fu freddato con 9 colpi di pistola in una stradina. Sul luogo del delitto la macchina con il finestrino del conducente abbassato e dentro l’uomo crivellato di colpi. Forse si era fermato per parlare probabilmente con una persona che conosceva.
Secondo gli inquirenti il Colonnello Cagnazzo, in vacanza proprio da quelle parti in quel periodo avrebbe assicurato i suoi sodali, Cipriano, Ridosso e Cioffi, sulla possibilità di depistare le eventuali indagini, proprio a seguito dell’omicidio di Angelo Vassallo.
Le indagini che scaturirono successivamente si incentrarono su uno spacciatore di origini brasiliane, Bruno Humberto Damiani. Indagini condotte proprio dal Colonnello Cagnazzo.
Sempre secondo gli inquirenti, Cagnazzo avrebbe anche manomesso dei filmati di una telecamera, senza l’autorizzazione del PM. Circa due anni fa, il colonnello era stato interrogato per oltre 10 ore sull’omicidio Vassallo, respingendo ogni addebito.
Secondo le accuse, avrebbe anche manipolato fonti di prova per avvalorare l’ipotesi investigativa alternativa confezionata nell’immediatezza dei fatti, offerta agli investigatori ufficiali.
Insomma, secondo la DDA, un uomo senza scrupoli. Ma perché? La famiglia Cagnazzo è nei secoli fedele. Papà maresciallo, arresto Enzo Tortora, gli altri due fratelli ufficiali dell’arma.
Cagnazzo si era distinto nel suo operato per le capacità investigative. Nel 2010, mentre era a capo del Comando di Castello di Cisterna, venne però trasferito, dopo l’omicidio Vassallo, abbastanza repentinamente a Foggia e successivamente dopo una esperienza in Kosovo, ritornò in Italia a Frosinone.
Per la DDA, gli indagati, avrebbero realizzato, in sinergia, un piano delittuoso che avrebbe portato all’esecuzione di Angelo Vassallo, reo di avere tentato di impedire le loro attività criminali.
Dietro a tutto ciò un traffico di droga, redditizio per il quale sarebbe stato coinvolto insieme all’ex carabiniere Lazzaro Cioffi, anche lui arrestato e già detenuto in virtù di una condanna a 15 anni di reclusione proprio per droga.
Le misure cautelari chieste dal procuratore capo di Salerno Giuseppe Borrelli e dal sostituto Marco Colamonici che questa mattina eseguiranno l’interrogatorio di garanzia del Colonnello Cagnazzo, difeso dall’avvocato Ilaria Criscuolo. L’avvocato del Colonnello, potrebbe fare ricorso al Tribunale del riesame, mentre per l’interrogatorio di garanzia, è possibile che il Colonnello possa avvalersi della facoltà di non rispondere.